Serra San Bruno: “Meravigliata e Costernata” – Blog degli Amici di Pino Masciari

Serra San Bruno: “Meravigliata e Costernata”

Commenti

  1. simona mastroddi ha detto:

    quasi quasi pino ti sei inventato tutto?.. e dillo che volevi un po di popolarità? 😉 non capisco come un paese in cui i bimbi possono camminare liberi per le strade possa averti fatto un torto del genere?
    forse perchè li non succede niente almeno che qualcuno non lo voglia?
    e poi che c’entra san bruno? sempre a mettere la religione di mezzo!!!
    insomma se l’amministrazione comunale avesse voluto, invece di elogiare le vie intitolate alle vittime di mafia e quanto di simbolico e quindi di inutile finora fatto, per una società che davvero vuole cambiare e ribellarsi a certe situazioni, avrebbe con piu forza reagito dimostrando con i fatti che sei figlio di quella terra e fonte di orgoglio per le istituzioni locali. non certo oscurandoti o peggio ignorandoti serra san bruno e tutta la calabria puo veramente vantarsi di essere una terra libera di pensare e soprattutto di agire.
    calabrresi svegliatevi…. giovani siate forti e dimostrate di avere carattere manifestate contro tutte le mafie… anche attraverso la rete!

  2. Arturo Francesco ha detto:

    Condivido quanto scrive Simona e la ringrazio per la chiarezza e la forza che esprime nel suo appello. Dalla Calabria, dalla terra di Pino Masciari, si attendevano, e li si attende ancora, fatti concreti, atti di vicinanza e di solidarietà veri che fossero testimonianza chiara delle scelte delle istituzioni locali. E non solo le “buone intenzioni” o le descrizioni paradisiache di contesti sociali che, ahimè, si stenta poi a riconoscere nella realtà dei fatti.
    Grazie Simona per le tue parole e per il tuo appello alla gente della Calabria. Appello che comunque, a mio parere, è da considerarsi esteso a tutta la società civile di questo paese. Ciao Simona!
    E un abbraccio a Pino, a Marisa , ad Ottavia e a Francesco.
    Arturo Francesco Masciari

  3. Alcy ha detto:

    Non dovremmo neanche commentare.
    Spendere parole per delle persone che scrivono ciò mi pare fatica sprecata.
    Tanto per cominciare, nel comunicato non viene neanche fatto apertamente il nome di Pino Masciari. Persone che non hanno neanche il coraggio di scrivere il suo nome non fanno altro che alimentare le nostre convinzioni di omertosità di alcuni personaggi delle Istituzioni.
    Ma Pino, Pino Masciari, nome che non mi vergogno a scrivere e che neanche mi intimorisce (anzi mi riempie di orgoglio), ci ha insegnato che bisogna lottare facendosi sentire, perchè anche un nostro silenzio od una mancata reazione ad un fatto può fare molto male. Quindi, mai smettere di indignarsi.
    Per quando mi riguarda potrei anche confermare molte delle parole del Sindaco e dell’Amministrazione di Serra, che davvero si presenta agli occhi di un turista come un Comune ricco di storia, ospitale e tranquillo, dove i bambini possono correre e giocare senza i genitori appresso. Ma la percezione e lo sguardo di un visitatore occasionale della città sono molto diversi da quelli della gente che ci è nata, ci lavora e ci abita; quelli del turista, si sa, rimangono sempre occhi che guardano la superficie delle cose senza addentrarvici, senza arrivarne al cuore. Ed è per questo che, per quando lodevoli (ed inutili) siano le iniziative come la festa della Polizia o l’intitolazione delle strade alle vittime delle mafie (gesto banale, tardivo e “di facciata”) mi chiedo: cosa hanno fatto il Comune di Serra San Bruno ed i suoi abitanti, concretamente, per stare vicino a Pino Masciari? Gli hanno telefonato? Gli hanno scritto? Gli hanno chiesto come stava e domandato perché abbia deciso di non mettere più piede nella sua amata terra? Hanno denunciato come ha fatto lui? Svolgono, ogni giorno, la loro battaglia contro la ‘ndrangheta? Hanno veramente la voglia di sconfiggerla? Io non solo non riesco a darmi una risposta, ma come amica di Pino M. mi domando dove sia tutta questa decantata legalità. Se Pino Masciari, sua moglie Marisa e i loro due ragazzi hanno tagliato ogni legame, ogni affetto e rotto ogni ponte con quella che era la loro vita, si sono inventati tutto? Si sono rovinati l’esistenza così, per capriccio?
    A questi ultimi quesiti però ho una risposta.

  4. angela ha detto:

    condivido pienamente qullo scritto da alcy; se davvero una crede nella legalità, nella lotta alla mafia perchè non stare vicono a chi questa lotta la compie ogni giorno…l’amministrazione dovrebbe riconoscere i meriti e il coraggio di pino. riempirlo di elogi, riconoscimenti, e tanto altro invece è solo in grado di sottolineare che la lotta alla mafia per loro è intitolare strade alle vittime…è giusto ricordare e commemorare ma non basta!! servono azioni concrete, quotidiane come quelle di Pino e della sua famiglia che da 12 anni hanno fatto della loro vita una lotta continua a questo sistema malavitoso…
    coraggio pino
    una abbraccio forte da chi crede in quello che fai!!!
    angela

  5. Chi Iron ha detto:

    Real life observation tells us that, more often than not, those who work the hardest achieve the most.

  6. angelo ha detto:

    Io sono un giovane di Serra San Bruno, e sono orgoglioso di esserlo. Quello che NON mi fa orgoglio avere è un paesano come Pino Masciari. Prima di commentare e dire “fandonie” (non certo oscurandoti o peggio ignorandoti serra san bruno e tutta la calabria puo veramente vantarsi di essere una terra libera di pensare e soprattutto di agire. calabrresi svegliatevi….) bisognerebbe conoscere i fatti o ascoltare almeno tutte le campane. Tengo a sottolineare il fatto che da 10 anni il fratello di Pino Masciari è tra gli amministratori del comune serrese, e da qualche anno ricopre l’incarico di vice-sindaco (e non mi pare che nessun serrese si sia mai lamentato di questo…anzi Raffaele ha sempre avuto un ottimo risultato elettorale che personalmente considero un’altissima dimostrazione di stima).
    Poi qualcuno di voi, profondi conoscitori del territorio e del sistema serrese, mi dovrebbe spiegare come faccio io imprenditore di 27 anni ad avere 2 aziende (una creata 10 anni fa, quando ancora ero minorenne, ed un’altra comprata un paio di anni fa), come fanno ad esistere decine e decine di imprese edili, come fanno a nascere strutture alberghiere e ristoranti ogni anno, come è possibile che imprenditori di ogni paese vengano ad investire qui a Serra, se si vive così male e soprattutto sotto la supervisione di quest’ente superiore che è la ndrangheta … o forse questa “super potenza” aveva preso di mira solo Pino Masciari (che tra l’altro non mi risulta avesse, per quanto grossa fosse, l’attività più florida del paese).
    A me sta bene che vi schierate dalla sua parte ma non mi va che vengano infangati Serra ed i suoi abitanti da gente che magari qui non c’è mai stata.
    Scusate per lo sfogo

  7. Pino Amoruso ha detto:

    Cmq sia, come ho scritto anche sul mio blog, finché non ci metti piede tu, non andrò neanch’io a Serra San Bruno. Sono ridicoli!!!

  8. Francesco Giuliano ha detto:

    Avrei un messaggio per il Serrese Angelo.La colpa è di Pino Masciari? O di Saviano? Lei sta rispondendo come gli abitanti di Casal di Principe che invece di profondere tutte le energie per combattere la camorra danno la colpa a Saviano per avere detto la verità.GUARDATE LA LUNA NON GUARDATE IL DITO.La colpa è dei mafiosi, o di coloro che li combattono e si schierano apertamente a differenza di tanti “ignavi” che vogliono solamente tirare a campare? Lei dovrebbe vergognarsi di questo misero tentativo di difesa campanilistico.Io da calabrese mi vergogno che in Calabria ci siano persone come Lei.

  9. Federica Daga Masciari ha detto:

    Carissimo Sig. Angelo.
    Ma Lei, chi è?
    Perché noi conosciamo Pino Masciari, abbiamo mangiato nello stesso piatto, l’abbiamo accompagnato nella sua terra quando mancava la scorta. Lei, Sig. Angelo, non sappiamo proprio chi sia.
    E La invito a non dire falsità…ahi ahi ahi. Si legga meglio gli incartamenti.
    Ma non mi preme questo punto, ciò che voglio sottolineare è che continuano ad arrivare richieste di incontrare Pino da varie località italiane. Arrivano lettere che descrivono l’omertosità di paesi del sud come di paesi del nord. Arrivano richieste da cittadini, associazioni, comitati, scuole perché Pino possa divulgare la voglia di denunciare i propri aguzzini. Perché il senso di legalità diventi un virus, perché la si smetta di fare solo i propri interessi e quelli degli amici e degli amici degli amici.
    Il bene comune è bene comune e in quanto tale deve essere gestito da “buon padre di famiglia”, nell’interesse della collettività, non del singolo!
    Buona giornata.
    Federica Daga Masciari.
    Baci a Pino, Marisa e ai cuccioli 🙂

  10. Tommaso Conversano ha detto:

    Gentile Sig. Angelo,
    non voglio essere duro su quanto da lei scritto, per quanto io da abitante del sud mi permetterei di dissentire su quanto da lei affermato, ma preferisco fare una considerazione sulle sue affermazioni, innanzitutto io a prescindere sarei orgogliosissimo di avere un concittadino che ha dato e stà dando la propria vita per aver denunciato azioni illegali, e ne sarei orgoglioso proprio per il fatto che grazie al fatto che ci sono queste persone che agiscono con onestà, se oggi lei e tutte le persone del sud possono dire con fierezza che passo dopo passo, persona dopo persona forse un giorno grazie a loro si riuscirà a debellare quel marciume, quella sudicia categoria denominata ‘ndrangheta, quella ‘ndrangheta che da quanto da lei affermato sembra quasi non esista e che sia un’invenzione di un imprenditore che non aveva altro da fare che denunciare dei fantasmi. Ci sono degli atti, dei processi che forse lei farebbe bene a leggere e dai quali trarne insegnamento prima di parlare e difendere a spada tratta un’inevitabile realtà mafiosa quale è quella del sud.
    Non importa che l’attività dei Masciari fosse la più florida o meno, fosse anche stata una bancarella di mercato, è il concetto che conta, il sano principio per cui una persona come Pino Masciari (e sono orgoglioso di reputarmi suo amico)denuncia atti mafiosi.
    Il fatto che il fratello di Pino Masciari ricopra da 10 anni la carica di vice sindaco, non ha niente a che vedere con Pino Masciari, le assicuro che se il vice sindaco avesse fatto quanto ha fatto Pino Masciari, oggi non sarebbe vice sindaco…..e forse non sarebbe!
    Mi congratulo con lei per le sue attività e per la sua giovane età ma il sistema camorristico, il sistema “‘ndranghetista” e comunque il sistema mafioso in generale non è sempre evidente e lampante anzi, non lo è quasi mai sino a che persone come Pino Masciari lo portano all’attenzione denunciando, per cui sig. Angelo le sue attività o le attività che nascono a Serra San Bruno più che a Vibo Valentia o a Reggio Calabria più che a Bari o Lecce, anche se fiorenti e attive, non vuol dire che non abbiano dentro di loro il virus ‘ndrangheta o camorra più che sacra corona unita……

    Sig. Angelo si guardi intorno e cerchi di essere più obbiettivo, lotti per la libertà della sua terra e contro le mafie, abbia il coraggio di mettere a rischio la propria vita e quella dei suoi famigliari per un sano principio di legalità e di onestà, per quel principio per cui Pino Masciari ha sacrificato la sua vita, quella di sua moglie e dei suoi figli…….quando l’avrà fatto si accorgerà di essere orgoglioso di se stesso e di tutte le persone come Pino Masciari!

    Tommaso

  11. simona mastroddi ha detto:

    caro angelo,
    ti do del tu perche siamo coetanei..( quasi). anch’io sono calabrese e so quanto costa ammettere che la nostra terra è vittima di questi abusi… ti dirò di più anch’io sono imprenditore anche se in un settore diverso e forse meno appetibile dalle organizzazioni criminali locali… ma proprio per questo sento e “annuso” nel mio amato territorio, come dire, dall’esterno, presenze poco rassicuranti che non vengono, non ti infastidiscono, non t’importunano: ti fanno solo proposte di rispetto, da amici, da compari nulla di più…
    vedi la differenza sta proprio in questo: tu hai una visione di ndrangheta di costume , con lupara coppola e quant’altro piu vicina alla tradizione siciliana.( ti invito a guardare alcune dichiarazione di masciari che dice proprio questo.. nessuna minaccia diretta solo proposte, accordi e raccomandazioni..))
    invece se ti guardi piu attentamente con occhio libero da vincoli politici ti accorgi che la ndrangheta è una signora dall’aspetto tutto sommato sobrio ; in fondo se vuoi convivere con lei devi accettare regole semplici di comportamento e di rispetto senza troppo clamore.
    ora, se tu veramente amassi cosi come dici il tuo paese data la tua giovane età capiresti che proprio oscurando un personaggio come pino fai il gioco di quelle persone che non vogliono la legalità .. se veramente ti chiedi come fanno a nascere strutture alberghiere ti accorgeresti che queste non certo sono nate per fare turismo(…. hai sentito mai parlere di ricilaggio di denaro?) cio non toglie che la ndrangheta sa benissimo che non si puo fare terra bruciata intorno.. bisogna pure dare un certo respiro alla gente…
    in conclusione caro angelo credo che tu sia una persona ch ami il tuo paese, anch’io prima reagivo cosi ma ho capito che questa non è la strada giusta da percorrere e il fatto che tu sia venuto in questo blog mi fa capire che sei una persona pronta a mettere in discussione i propri pricipi come ho fatto io!
    confermo quanto ho scritto in questo e nel precedente post non cambio neanche una virgola di quello che ho detto e sono convinta che i tempi siano maturi per cambiare il futuro della nostra terra.
    ti abbraccio e un saluto a pino
    grazie anche ad arturo francesco per l’appoggio. un saluto a tutti.

  12. simona mastroddi ha detto:

    p.s. mi sono dimenticata di dirti che vengo spesso a serra san bruno.. non si mette in discussione la bellezza e le potenzialità di questa terra ed è forse per questo che pino masciari è doppiamente amareggiato!!

  13. angelo ha detto:

    ..Signor Francesco Giuliano il suo post risponde per me… mi pare che la sua educazione (o presunta tale) traspare benissimo, quindi evito decisamente di intavolare qualsiasi tipo di discussione con chi una discussione seria, evidentemente, non è in grado di sostenerla.

    Per la signora Federica e tutti gli altri:
    Mi spiace non conoscerla personalmente, ma lo farei con vero piacere.
    Mi piacerebbe anche sapere a quale falsità si riferisce, se me le fa notare sono più che lieto di risponderle. Tengo a sottolineare il fatto che con i fratelli e nipoti di Pino Masciari ho un ottimo rapporto, che vivo e coltivo quasi a livello quotidiano, e posso garantire che non avrei proprio nessunissimo problema a relazionarmi anche con Pino.

    Premesso ciò provo ha spiegare quelli che secondo me sono stati una serie di malintesi.
    Sicuramente ho scritto il primo post di getto, il tutto dettato da un impeto di rabbia e orgoglio campanilistico, come dice qualcuno.
    Il fatto è che penso di avere la fortuna di vivere in un paese dove nessuno paga il “pizzo” e nessuno viene in alcun modo importunato dalla mafia; in un paese dove l’età imprenditoriale è bassissima; in un paese di 6000 anime, dove ci si conosce tutti e posso garantire che non c’è una ed una sola attività commerciale che copra riciclaggio e di questo ne sono più che certo.
    Con ciò non voglio assolutamente nascondermi dietro un dito e negare quella che nel sud Italia è una piaga dolorosissima LA MAFIA.
    Voglio solo far presente che Serra ed i Serresi non hanno assolutamente nulla contro Pino e mai nessuno a cercato di oscurare, ignorare o allontanare Pino dalla sua terra.
    Penso che sia piuttosto Pino che con il suo atteggiamento ha sempre tenuto ben lontani i serresi e con le sue parole offeso la sua Terra.
    Non mi pare che abbia mai detto di vergognarmi di avere come concittadino Pino, ho semplicemente detto che non ne vado fiero, che non ne sono orgoglioso.
    Tra l’altro penso che non sia una scorta fatta di semplici ragazzi a poter difendere Pino dall’eventuale volontà di vederlo morto. Sappiamo tutti quanto sanno essere subdoli, spietati, sanguinari e potenti i mafiosi, quindi se la gente, come dice lui, non gli si avvicina, non gli fa presente il proprio affetto ed il proprio sostegno, che provasse anche a fare un po’ di introspezione, magari la situazione cambierebbe
    … magari no (ed in quel caso allora avrebbe certamente ragione Pino).
    Detto ciò rimango apertissimo ad ogni genere di confronto, anche diretto e personale, con le persone che dicono di frequentare Serra …anzi mi farebbe piacere ospitarvi (soprattutto te Simona) in modo da potervi far toccare con mano la terra che mi ostinerò a difendere da tutti (siano essi mafiosi, giudici, testimoni di giustizia o preti).
    Ri-chiedo scusa se non son riuscito a spiegare benissimo il mio punto di vista, e chiedo ugualmente scusa a chiunque si sentisse in qualche modo leso o offeso dalle mie parole.
    Angelo

  14. Tina Masciari Polimeni ha detto:

    caro Angelo io ti do del tu perchè potresti essere mio figlio, trovo molto bello che tu difenda strenuamente la tua terra(che per origini è anche la mia) conosco bene Serra, non ci sono più stata da anni in calabria ma ho conosciuto, e ne sono onorata, uno dei suoi figli migliori. Un uomo che per rimanere integro e pulito come acqua di fonte, per non soccombere a un sistema marcio e corrotto ha scelto la strada della legalità,costringendosi con ciò a una vita non vita, se come dici il tuo paese è questo vanto di onestà e integrità come mai nelle rimostranze fatte non viene menzionato il nome di Pino ma solo rimarcato che si intitolano strade dedicate ai morti per ndrangheta, mafia o camorra, chiamala come vuoi sempre lo stesso è, e non viene speso nemmeno un commento a favore di una persona che ha permesso di arrestare e condannare decine di persone che facevano il bello e il cattivo tempo. Felice che le tue aziende siano floride e prospere ti auguro che continuino senza dover pagare tangenti a chicchessia :-)…. e se hai o avrai dei figli insegna loro che l’onestà è un valore immenso.. ci sarebbe da scrivere moltissimo, ma stasera il sonno sembra abbia la meglio, condivido intanto i commenti sopra di tutti gli amici e li ringrazio, non avrei potuto scrivere di più e meglio
    Tina Masciari Polimeni

  15. Tina Masciari Polimeni ha detto:

    Buonasera Angelo, abbiamo scritto il commento in contemporanea e quindi il mio sopra è riferito al precedente.. devo rimandare la risposta/commento a domani sera.
    ( Il fatto è che penso di avere la fortuna di vivere in un paese dove nessuno paga il “pizzo” e nessuno viene in alcun modo importunato dalla mafia; )
    riposto solo un piccolo stralcio del post dicendoti che se così fosse, allora Pino Masciari e con lui i giudici che hanno fatto condannare decine di persone sono dei pazzi visionari…. Buona notte Tina Masciari Polimeni

  16. simona mastroddi ha detto:

    angelo accetto volentieri il tuo invito e mi fa piacere che tu sia aperto ad ogni confronto segno questo di grande intelligenza e apertura . ribadisco il fatto che in te rivedo me stessa alcuni anni fa e per questo comprendo la tua rabbia.
    mi auguro un giorno che tu possa svincolarti dai principi che ti fanno ammettere che nella tua terra non ci sia alcun tipo di estorsione. mi chiedo come fai ad esserne così sicuro? penso che questo tu non possa saperlo con assoluta certezza. guarda serra san bruno e tutta la calabria come un foglio bianco su cui scrivere una storia diversa in cui giovani come noi possano essere davvero protagonisti del proprio territorio in assoluta chiarezza e trasparenza. non certo fossilizzandosi e arroccandosi in determinate posizioni contribuisci ad un immagine diversa da quello che è ora la calabria
    mi preme comunque ricordarti che, almeno per quanto ne so, in calabria non ci sono state manifestazioni importanti sulla vicenda masciari, tranne qualche trafiletto nei giornali, mentre nel resto d’italia pino ha ricevuto cittadinanze onorarie e riconoscimenti fondamentali.
    perchè questo non accade a serra come a campo calabro ( questo eè il nome del mio paese), come a vibo e via dicendo? perche non ti poni questi quesiti? perchè quest’uomo è ignorato da tutti nonostante il suo grido di dolore e di aiuto? pino tornerebbe volentieri a serra se sapesse di trovare nei suoi concittadini persone che lo proteggono, come anche è successo al mio concittadino scopelliti, celebre magistrato, che nel 1991 decise di passare le proprie vacanze nel suo paese pensando di essere al sicuro tra la sua gente e invece è stato codardemente tradito e ammazzato mentre tornava dal mare.
    rifletti Angelo, rifletti! un abbraccio.

  17. Tina Masciari Polimeni ha detto:

    Prima di fare ulteriori commenti chiedo ad Angelo di dirci chi è, non basta un nome, voglio il cognome e anche il tel. se possibile… per potergli parlare di persona. io non mi nascondo e come me tutti gli amici di Pino firmiamo con nome e cognome… se non volesse dare i suoi dati sul blog… io sono contattabile all’indirizzo e.mail tinapolimeni@alice.it, aspetto e nel frattempo dico ad Angelo (se realmente si chiama così) di verificare un pò di cosette su Serra san Bruno, paese assolutamente non immune da fatti eclatanti di taglieggiamenti, faide tra cosche con decine di morti,sparatorie per intimidire imprenditori qualcuno di loro si e trasferito al nord per poter lavorare senza essere oggetto di richieste di pizzo..e che mi dici della trasversale delle serre,
    una strada che dovrà collegare la costa Jonica con quella Tirrenica attraversando la zona delle Serre Vibonesi che fà parte dell’opera infinita dell’autostrada Salerno Reggio Calabria credo che uno degli ultimi morti ammazzati sia Longo imprenditore di Soverato, e come mai le ditte impegnate negli appalti della sopradetta trasversale volevano lasciare e andarsene… stiamo parlando di Serra non di Napoli o Scampia,potrei continuare ma aspetto di sapere se parlo con un ragazzo vero o con un millantatore che si nasconde dietro un video non avendo il coraggio delle sue azioni.

  18. cristinaaa ha detto:

    Caro Angelo,
    il mio pensiero coincide con quello di Simona Mastroddi. Mi permetto di aggiungere che leggendo i tuoi commenti un lettore sprovveduto sarebbe indotto a credere che nella tua regione non esista alcun tipo di mafia. Eppure l’Andrangheta, ovvero l’organizzazione criminale più pericolosa tra quelle presenti in Italia, è sorta proprio in Calabria. Inoltre secondo le forze dell’ordine in Calabria ATTUALMENTE si trovano circa 155 clan locali, a cui sono affiliati circa 6000 persone. Credo che chi ama veramente la Calabria, non chiuda gli occhi davanti all’Andrangheta, negandone l’esistenza.
    Tempo fa ho visto un video che mi ha colpito molto e che ti propongo qui sotto. Nel filmato in questione Francesco Saverio Alessio ricorda che a Crotone sono state scaricate 380.000 tonnellate di rifiuti cancerogeni. Ed ora, da anni, molti bambini muoiono di cancro. Le loro vite innocenti, a quanto pare, non sono difese dai cittadini, forse perchè la paura dell’andrangheta è più forte del coraggio di salvare la vita dei propri figli.
    Vedi, caro Angelo, per me un calabrese coraggioso, un vero uomo, non è colui che fa finta, per paura o per convenienza, che la mafia non esista. Per me lo è chi, come Pino Masciari e Francesco Saverio Alessio, denuncia un sistema che provoca distruzione, morte, intimidazione e asservimento. Se tu e i tuoi coetanei sarete coraggiosi, diventerete anche voi grandi uomini e la Calabria potrà ritornare ad essere una terra libera, in cui molti bambini non saranno più condannati a morire di cancro.
    ecco il link:
    http://www.youtube.com/watch?v=3iv5SNtAPbI

  19. Angelo ha detto:

    Ci riprovo per la terza ed ultima volta…

    Per CRISTINAA quoto una tua parte di post:
    (il mio pensiero coincide con quello di Simona Mastroddi. Mi permetto di aggiungere che leggendo i tuoi commenti un lettore sprovveduto sarebbe indotto a credere che nella tua regione non esista alcun tipo di mafia. Eppure l’Andrangheta…)
    CRISTINAA adesso quoto una mia parte di post:
    (Con ciò non voglio assolutamente nascondermi dietro un dito e negare quella che nel sud Italia è una piaga dolorosissima LA MAFIA.)
    Con questo Cristina solo per spiegare che non vedo come un lettore sprovveduto possa dedurre dai miei post che la mafia in calabria non esiste.

    Per TINA quoto una sua parte di post
    (Prima di fare ulteriori commenti chiedo ad Angelo di dirci chi è, non basta un nome, voglio il cognome e anche il tel. se possibile… per potergli parlare di persona. io non mi nascondo e come me tutti gli amici di Pino firmiamo con nome e cognome…) e ancora (ma aspetto di sapere se parlo con un ragazzo vero o con un millantatore che si nasconde dietro un video non avendo il coraggio delle sue azioni…)
    TINA adesso quoto una mia parte di post
    (Detto ciò rimango apertissimo ad ogni genere di confronto, anche diretto e personale, con le persone che dicono di frequentare Serra …anzi mi farebbe piacere ospitarvi…)

    Ora, ripeto, per l’ultima volta lascio un post in questo blog.
    Mi invitate a leggere tutti gli incartamenti che riguardano Pino (cosa fatta e rifatta mille volte); mi invitate a ricordare la storia del mio paese (non solo la ricordo ma penso, con un briciolo di presunzione, di poterla insegnare a molti di quelil che scrivono in questo blog), ma mi pare che da quello che mi rispondete voi non vi degnate di leggere i miei post per intero prima di rispondere, altrimenti non saprei proprio come spiegarmi le parti quotate sopra.

    A questo punto cara CRISTINAA sono daccordissimo con te quando dici che una persona deve ribellarsi ad un determinato sistema marcio (qualsiasi esso sia: politico, mafioso, o religioso con la pedofilia), ma deve farlo sempre…(mi rendo conto che magari il “farlo sempre” può suonare stonato, ma per i conoscitori della storia serrese (rifacendomi all’invito della signora TINA,) sono convinto che si accordi un pò meglio) Spero Cristina di aver la possibiltà, un giorno, di approfondire questo discorso ma a questo punto non in questo blog ;-).

    Per quanto riguarda la signora TINA mi pare che sia già stato esauriente quotando i frammenti di post, ma se ci fosse bisogno di ulteriore chiarimenti dico semplicemente, che io son solito non offendere le persone (mi riferisco al millantatore che non ha il coraggio delle proprie azioni), e che non pretendo mai nulla, ma lo chiedo con estrema cortesia e senza aria di sfida, non è nella mia indole (mi riferisco al “VOGLIO IL COGNOME ED IL NUM DI TEL). Io non devo nulla a nessuno, e non do nulla a chiunque pretende … mia cara signora, prima delle sue pretese mi ero offerto di dar ospitalità a chiunque, non mi ero fermato al solo cognome o num di tel, ma mi ero offerto di farvi da ospite nella mia terra e nella mia casa.
    Forse rischio di essere un po’ poco cortese e me ne scuso anticipatamente, ma non posso non invitarvi, prima di rispondere ad un post aggredendo le persone, a leggerlo almeno un paio di volte. Magari al mondo ci sono persone con opinioni diverse dalle nostre che non per questo meritano di essere aggredite ed offese.
    P.S. tra l’altro, io che “non ho il coraggio delle mie azioni”, mi pare di essere stato l’unica voce fuori dal coro delle persone intervenute in questo blog, ed io “millantatore” non penso di essere così irragiungibile da un eventuale tentativo di contatto da parte degli amministratori di questo sito, visto che lascio il mio indirizzo mail ad ogni post che scrivo.

    Detto questo chiudo dedicando quest’ultima parte a l’unica persona che, senza voler offendere nessun’altro, mi pare riesca a tenere un confronto leggendo quello che scrivo e rispondendo a tema senza la benché minima traccia di offesa o sfida.
    Mi riferisco a te SIMONA, e ti rinnovo l’invito a qualsiasi tipo di discussione, sia essa fatta telematicamente, telefonicamente, o di persona.
    A questo punto mi pare di aver detto tutto quello che avevo da dire e mi congedo dicendo che mi sarebbe piaciuto dibattere giornalmente su questo argomento, ma in questo blog non ne vedo minimamente i presupposti.
    Ciao a tutti, senza rancore
    Angelo

    P.S. sto provando a duplicare il commento ma non ci riesco… se dovesse apparire due volte chiedo venia.

  20. Angelo ha detto:

    appunto, è apparso due volte, se qualcuno sa come fare e me lo spiega ne levo subito uno 🙂

  21. Rosa ha detto:

    Ciao ragazzi!

    Sono appena tornata a casa e oggi non riesco ad aggiornarmi sulle news degli ultimi 15 giorni. Tuttavia ieri ho per caso notato un articolo su Repubblica circa la cancellazione dell’intitolazione di una biblioteca a Peppino Impastato. Non che abbia letto bene l’articolo ma sono rimasta abbastanza scandalizzata dalla cosa. Qualcuno ne sa qualcosa? Ci sono petizioni o proteste in corso? So bene che non c’entra con Masciari, ma credo sia comunque importante.

    Quanto a Pino ho letto i titoli degli articoli delle ultime due settimane e non mi sembrano buoni purtroppo! Naturalmente approfondirò appena possibile!

    Per ora un saluto alla famiglia Masciari e a tutto il blog!

    Rosa

  22. cristinaaa ha detto:

    caro Angelo,
    rileggendo il mio commento effettivamente mi sembra di non essere stata in grado di esprimere efficacemente il mio pensiero. Adesso provo a rimediare.
    Se non interpreto male quanto hai scritto, il tuo paese, secondo la tua opinione, è una sorta di oasi felice, in cui non esiste alcuna infiltrazione mafiosa, (nonostante serra s. bruno si trovi in una regione in cui l’andrangheta è notoriamente molto diffusa). Confesso di non avere dati che possano smentire la tua convinzione, che però non credo veritiera, se non altro perchè penso che purtroppo non esistano posti in cui l’andrangheta non sia riuscita a estendere i propri tentacoli. Perfino nella mia terra (vivo nel “profondo” nord) è stata denunciata in passato la presenza di attività collegate all’andrangheta.
    Mi dispiace leggere che ti sarebbe piaciuto dibattere quotidianamente su questi argomenti, ma che preferisci abbandonare questo proposito perchè, secondo te, nel sito mancano i presupposti per farlo. Ti chiedo, se ti va, di continuare a lasciarci i tuoi pensieri. Se saranno diversi dall’opinione della maggioranza, penso che molti di noi cercheranno comunque di non “aggredirti”, perchè alla fine, nonostante le nostre idee possano talvolta divergere, mi sembra che siamo tutti accomunati dalla stessa sete di verità e giustizia

  23. simona mastroddi ha detto:

    non abbandonare il blog angelo.. non reagire con rabbia e orgoglio. pur essendo posizioni diverse le nostre sono conversazioni civili e tali devono rimanere!!! anche se ti senti ferito cerca di reagire costruttivamente non irrigidendoti e fai capire a me e a tutti noi il tuo stato d’animo e le tue ragioni ma tu, comprendi le nostre che sono dettate da una altrettanta rabbia che deriva dall’essere assetati di giustizia e legalita due aspetti questi spesso assenti in questa italia.
    non è possibile piu tollerare atteggiamenti di assoluta indifferenza da parte di tutte le istituzioni, non solo quelle serresi, per questo caso come per tutti quelli che sono nella condizione di pino. è questo quello che mi fa piu male e io, che sono calabrese, vivo e lavoro in calabria, sono stanca , stanca di sopportare il comportamento e l’atteggiamento di chi mi deve rappresentare, di chi dovrebbe lavorare per il mio bene, per la mia sicurezza, per la mia salute e cosi dicendo…
    le cose in calabria vanno male, male da moltissimo tempo, noi siamoo nati in queta realtà di mala politica, mala sanità e mala sicurezza e spesso ci adagiamo in questo pensando che sia la normalità ma invece non lo è. è questo quello che dobbiamo imparare, dobbiammo aprire gli occhi, viaggiare conoscere relta diverse dalle nostre e confrontarsi.. solo cosi possiamo dire di vivere in una oasi felice..
    senza il confronto caro angelo, non si va da nessuna parte.
    la mia email smastroddi@libero.it
    ciao

  24. simona mastroddi ha detto:

    chiedo a pino se per favore puo far sentire la sua voce attraverso il blog per far capire che amare la propria terra e avere senso dello stato, di giustizia, non sono due valori in contrasto…

  25. Francesco Giuliano ha detto:

    Come possiamo notare il “Signor” Angelo ha aderito immediatamente agli inviti di presentarsi con nome e cognome.
    Il mio post nei Suoi confronti esprime un inflessibile punto di vista e sfido chiunque a trovare un termine offensivo.Forse davanti a tesi incontrovertibili la “piangina” del rinunciare ad argomentare perchè oggetto di una presunta ed inesistente maleducazione palesa il fatto di non riuscire ad entrare nel merito della vicenda, merito che sancisce l’esilio forzato di un uomo e della Sua famiglia perchè ha agito secondo coscienza civile, quella coscienza che manca(purtroppo) alla maggioranza dei Suoi e miei conterranei.
    Qui, Signor “Angelo” siamo tutti schierati apertamente con Pino Masciari e la Sua famiglia, il Suo nascondersi non fa altro che avvalorare un comportamento “omertoso” fonte primaria del malessere calabrese.Le Sue presunte verità vada a propinarle altrove, gliene saremo grati.
    Francesco Giuliano,Catanzaro.

  26. angelo ha detto:

    Vedi cara Simona il commento sottostante al tuo penso non faccia altro che confermare quanto da me precedentemente detto.

    Intanto io non ho definito maleducato nessuno. In non giudico il modo in cui un genitore educa il proprio figlio, io giudico l’educazione del figlio ce può o non può averla appresa (semantica)

    Caro signor Francesco: più che un invito a presentarmi, a me: “voglio il cognome e anche il tel. se possibile…” sembra più un comando, senza dubbio c’è un imperativo. Vede io non reputo “possibile” nulla che non mi compete se mi viene obbligato, e mi pare che non ci sia scritto da nessuna parte che debba fornire le mie generalità e, d’altronde, mi pare che ci siano anche altri utenti che usano o il solo nome o pseudonimi e ai quali non viene minimamente imposto di presentarsi; mi dica questo è solo perché non si discostano da quello che è il pensiero comune in questo blog??? non mi pare, questo, sinonimo di tolleranza o apertura al dialogo o educazione.
    Tra l’altro qualora mi fosse stato richiesto Nome, Cognome e numero di documento, anziché della sola Mail e Nome, per poter lasciare un commento, l’avrei fatto tranquillamente.
    Vede signor Francesco insisto sull’educazione; i miei genitori a parte l’onesta mi hanno insegnato anche l’educazione. Quella stessa educazione che non mi pare di metter da parte quando affermo che non sono orgoglioso di avere un concittadino come Pino. Ho tantissimi concittadini e non di tutti vado orgoglioso semplicemente perché li reputo uomini “normali”, uomini che fanno cose più lodevoli ed altre meno, che nella maggior parte dei casi si compensano. Di conseguenza non vedo di che debba andarne orgoglioso.
    Diverso è il caso n cui dico di vergognarmi di una persona. In quel caso offendo la persona (ed io lo reputo un segno gravissimo di mancanza di educazione) e mi permetto di quotare una parte del suo primo post.

    “Lei dovrebbe vergognarsi di questo misero tentativo di difesa campanilistico.” e ancora “Io da calabrese mi vergogno che in Calabria ci siano persone come Lei.”.

    Lei si vergogna che in calabria ci siano persone che la pensano in modo diverso dal suo???Lei si vergogna che in Calabria ci siano persone che difendono il loro paese (“Lei dovrebbe vergognarsi di questo misero tentativo di difesa campanilistico.”)???
    Però lei non chiede il perché, si limita a vergognarsene
    Questi due pensieri mi sembrano intrisi di carenza di educazione e ignoranza (i questo caso sono stato maleducato anch’io, <>)
    Ad aggravare il tutto, secondo me, sono le due frasi con cui chiude l’ultimo suo post che cito testualmente:
    “Qui, Signor “Angelo” siamo tutti schierati apertamente con Pino Masciari e la Sua famiglia, il Suo nascondersi non fa altro che avvalorare un comportamento “omertoso” fonte primaria del malessere calabrese. Le Sue presunte verità vada a propinarle altrove, gliene saremo grati.”
    Dove oltre a definire il mio comportamento omertoso e non vedo dove lo sono (mi viene il dubbio che lei non conosca il significato della parola omertà, e qui manco nuovamente di educazione); oltre a insinuare che voglia nascondermi e continuo a non vedere da chi dovrei nascondermi (stavo invitando tutti a conoscermi di persona senza limitarmi a fornire un nome che tra l’altro potrebbe essere tranquillamente falso) mi pare che, cercando di allontanarmi da un blog non suo e sul quale non esercita alcun diritto di amministrazione, pecchi anche di presunzione volendosi erigere arbitrariamente e senza il minimo diritto a portavoce di persone che pur avendo opinioni diverse dalle mie hanno l’intelligenza e la buona educazione di invitarmi a rimanere e continuare a discutere.
    Con questo spero di esser riuscito una volta per sempre a spiegarle intanto quali sono secondo me i confini dell’educazione e della civile convivenza, e poi la differenza tra persone che come lei non hanno le capacità di affrontare un dibattito (sia pur acceso) e gli altri (mi riferisco a Tina, Serenaaa, Simona e via discorrendo) che pur avendo un giudizio diametralmente opposto al mio sono ben liete di discutere.

    Chiudo ringraziandoti, Serena, del tuo indirizzo E-Mail e promettendoti di contattarti al più presto per spiegarti quale sia il mio punto di vista sulla questione.
    Ciao
    Angelo

  27. cristinaaa ha detto:

    per quale motivo non ti senti orgoglioso di Pino? Se tu fossi stato al suo posto, saresti stato in grado di rinunciare a un lavoro particolarmente remunerativo che, tra l’altro, ti piaceva? Saresti stato disposto a vivere, insieme alla tua famiglia, in esilio, lontano dalla tua terra e dai tuoi affetti? Avresti scelto, in nome della libertà, della giustizia e della legalità, di vivere da recluso, con la consapevolezza di essere “a rischio”?

  28. Giovanni Castellana ha detto:

    Angelo

    non ho postato fino ad adesso perchè in questi casi sarei davvero scurrile e poco educato . Quindi ho contato fino a 1000

    Senti un po’ Angelo, a me delle parole di uno sconosciuto poco interessa. Io ho visto con i miei occhi, sia sui documenti e le testimonianze di PINO, sia su altri casi reali.

    Il tuo è solo un tentativo di semplificare un problema gravissimo che affligge tutta l’Italia seppur in forme differenti.

    Io credo a Pino!

    Gio’

  29. Giovanni Castellana ha detto:

    e aggiungo che sabato scorso un certo Gioacchino Genchi, un certo Salvatore Borsellino un certo De Magistris, e Sonia Alfano non hanno fatto che parlar molto bene di Pino sottolineando l’importanza delle sue testimonianze.

    Mi ha colpito lo sguardo di Gioacchino, quando stavamo parlando insieme di Pino e lui mi dice: “Io ho lavorato sulle testimonianze di Pino” con l’orgoglio di chi puo’ dire “io conosco Pino”.

    Saluti

  30. Federica Daga Masciari ha detto:

    Giò,
    mi piace la tua notizia 🙂
    Spero di incontrare presto Gioacchino Genchi, insomma, con Pino ci parlo già da due anni e passa…
    ih ih ih
    Ciao Masciariani 🙂

  31. Arturo Francesco ha detto:

    In questi giorni ho seguito il dialogo-confronto avvenuto sul blog fra colui che si firma Angelo e coloro che si considerano e definiscono amici di Pino Masciari.
    Il tutto scaturiva dalla constatazione che , nonostante gli ultimi e drammatici episodi avvenuti ai danni di Pino Masciari e della sua famiglia, l’ordigno posto presso quella che era la sede della ditta Masciari e l’irruzione notturna di sconosciuti all’interno dell’abitazione nella quale la famiglia vive da anni, località e abitazioni che di fatto si sono rivelati tuttaltro che “protette”, l’amministrazione di Serra San Bruno, paese natale di Pino Masciari, non avesse assunto nessuna determinazione o atto di solidarietà concreta nei suoi confronti. Nessun atto concreto nei confronti di colui che , non dimentichiamolo, il super-procuratore antimafia dell’epoca, il giudice Vigna, aveva definito come “il più importante testimone di giustizia che abbiamo in Italia”. Tale era la portata delle denuncie presentate da Pino Masciari nei primi anni Novanta che, oltre a gettare luce sulla criminalità calabrese , la ‘ndrangheta, svelavano già allora i legali e le collusioni che questa era capace di avere con i cosiddetti “insospettabili” collusi .
    Insomma Pino Masciari si presentava allora, ed è rimasto sino ai nostri giorni, una sorta di “Maradona” della legalità, un uomo capace di mettere in gioco persino la sua stessa vita, oltrecchè imprese e attività lavorative, pur di mantenere integro il senso di onestà e rispetto della legalità a cui era stato educato.
    La perplessità manifestata degli amici di Pino Masciari pareva trovare fondamento anche nel fatto che, nonostante la prosopopea contenuta nelle dichiarazione della suddetta amministrazione a proposito della universale notorietà di Serra San Bruno “(…) non solo in Calabria ma in tutto il mondo”, in verità non si ritrovano facilmente notizie e fatti edificanti, riguardanti altri “illustri e famosi” personaggi che ivi abbiano avuto natali e trascorso infanzie e la cui fama, opera ed impegno in favore della legalità fosse tale da giustificare la sufficienza e il silenzio palesato dagli amministratori della comunità serrese nei confronti di Pino Masciari. Il quale, risulta pertanto essere raro motivo di interesse e attenzione associabili positivamente all’immagine del luogo, eccezion fatta per la realmente famosa Certosa, e per il quale si hanno notizie che abbiano travalicato i confini del paese di Serra San Bruno.
    Ma altri e diversi paiono essere i motivi che riempiono di orgoglio i paesani di Pino Masciari.
    Anch’io sono uno dei tanti calabresi che hanno dovuto allontanarsi dalla loro terra, emigrando al seguito della famiglia.
    Non sono un antropologo, ma le parole scritte dal s. Angelo mi paiono importanti perché , a mio parere, rivelano quale sia il frutto che le condizioni sociali, culturali economiche della Calabria , ma vale anche per molte terre del Sud Italia, hanno prodotto negli ultimi decenni.
    La cultura e i valori di popolo, di una comunità, si palesano e si trasmettono nelle opere e nelle scelte che queste compiono.
    Il percorso socio-culturale compiuto dalla Calabria è un libro aperto agli occhi di tutti.
    La verità storica, ma anche le cronache giornalistiche di questi anni, dicono e parlano di una regione nella quale le “mafiocrazie”, la criminalità organizzata e le consorterie a queste legate, hanno potuto trovare modi e metodi per gestire potere e risorse. Il risultato è quello di una regione nella quale il livello culturale espresso, imposto e formato dalla sua “classe-dirigente” ( ma forse sarebbe opportuno definire “classe dominante è stato tale da produrre un decadimento e un degrado tali da rendere accettato e accettabile uno stato delle cose che, per semplicità retorica, altrove viene spesso definito “scandaloso”.
    Eppure quanto è avvenuto non pare suscitare indignazione né riprovazione nella maggioranza dei calabresi i quali sembrano apparire più come attori-complici di tale sistema piuttosto che esserne le vittime innocenti.
    A me che ritorno in Calabria ogni anno, e soprattutto per ritrovare la casa dove ho trascorso l’infanzia, le cose appaiono in maniera ben differente dall’immagini idilliache proposte dai conterranei di Pino Masciari.
    Non si vuole scadere nella ironia macabra, ma rileggendo quanto scritto dall’amministrazione di Serra a proposito della serenità dei bambini che giocano tranquillamente nelle strade del borgo, si potrebbe richiamare a responsabilità e umiltà gli amministratori calabresi ricordando loro che il dramma, per i bambini calabresi, avviene quando dovessero incorrere in qualche disgraziato e banale incidente, o avvertire qualche malessere. Allora si correrebbe il rischio di rivivere scene strazianti, avvenute anche questa estate, con la corsa infinita verso ospedali spesso fatiscenti e inadeguati, ma nei quali svolgono attività medici e personale a volte addirittura “incompetente”, eppur tuttavia in possesso di attestati di alta ed eccellente specializzazione. Attestati e diplomi ovviamente rilasciati dagli stessi ospedali. Questo è avvenuto e avviene nel tristemente noto nosocomio calabrese dove trovarono morte ingiusta, a pochi mesi di distanza l’una dall’altra, le due ragazzine calabresi per le quali le loro famiglie chiedono ancora giustizia.
    E’ facile ritrovare, fra gli altri, gli articoli di Gian Antonio Stella, il noto giornalista autore del libro La Casta, sulla condizione della sanità calabrese.
    Così è avvenuto che anche quest’anno in Calabria, nel solo mese di agosto, vi sono state addirittura per ben otto morti per casi di sospetta “mal sanità” .
    Ma questo è solo l’aspetto più drammatico di quanto avviene quotidianamente in terra di Calabria, dove il sistema sanitario al servizio delle comunità è stato trasformato dalla classe dominante in una tavola perennemente imbandita da cui i potenti del luogo sottraggono risorse e ricchezze; dove medici e personale sono stati scelti spesso in base a criteri puramente clientelari; dove la scarsa qualità dei servizi ha prodotto il fenomeno dei cosiddetti “viaggi della speranza” , per cui i malati sono costretti a cercare cure adeguate negli ospedali del nord o di altre regioni.
    Mentre altrove la gestione capace ed efficace delle risorse, paragonabili a quelle di cui dispone la sanità calabrese, crea centri di eccellenza sanitaria, in Calabria lo stato delle strutture a disposizione dei cittadini appare più vicino e simile a quelli del cosiddetto terzo mondo. Ma neppure questo suscita indignazione né manifestazioni di protesta da parte della maggioranza delle comunità.
    Andiamo oltre. Se poi riflettiamo su quanto scrivono e affermano gli amministratori e lo stesso s. Angelo, sul carattere della legalità di quelle terre, anche in questo caso la storia ci narra e svela situazioni e condizioni ben diverse.
    Dalla cronaca apprendiamo di paesi le cui amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose. Alcuni imprenditori hanno abbandonato quelle terre, cercando così di sottrarsi al ricatto delle organizzazioni criminali. La presenza delle organizzazioni criminali è tale che persino le grosse ditte appaltatrici dei lavori per l’arteria che collegherà i due versanti della Calabria hanno più volte minacciato, nei mesi passati, l’abbandono dei cantieri se questi non fossero stati adeguatamente protetti dalle minacce della malavita.
    Quali sono i motivi di orgoglio di coloro che la pensano come il s. Angelo?
    Il senso di orgoglio a cui si appellano i calabresi che la pensano come il s. Angelo pare a volte fare riferimento al sentimento di coloro che, idealmente, si pongono come baluardo e difesa della propria terra, della propria “madre terra”. Orgoglioso baluardo contro gli affronti e le offese che dovessero essere arrecate alla terra che ci ospita e di cui ci sentiamo “figli”.
    Eppure, coloro che come me ritornano in Calabria non certo con l’occhio freddo del turista, stentano a riconoscere sentimenti d’amore verso una terra che appare invece quotidianamente e beceramente devastata da cose che deturpano e guastano irrimediabilmente i luoghi e i paesi della Calabria.
    Qualcuno ha parlato delle presunte potenzialità turistiche della Calabria: quelle potenzialità non esistono più. Tranne che pochi “luoghi-icone”, le coste calabresi sono orami ridotte ad una triste accozzaglia di case e cose. E i borghi –paesi dell’interno sono stati resi irriconoscibili agli occhi di chi vi faccia ritorno dopo anni di assenza. Te ne accorgi quando cerchi la “cartolina” da inviare agli amici: tante volte quelle cartoline mostrano un luogo che in realtà non esiste più se non per l’inquadratura cristallizzata nella foto; oppure si scopre addirittura che la cartolina ritrae il luogo nelle condizioni in cui si trovava quarantanni prima, prima che iniziasse “lo scempio”.
    Ho in mente l’immagine del paese dove sono nato e dove, come ho già detto, ho trascorso la mia infanzia: anche lui quasi irriconoscibile, assediato com’è da quelle “cose-case” e la cui unica “cartolina” presentabile è quella che ritrae il nucleo storico del paese arroccato sulla collina, naturalmente oramai disabitato giacchè le famiglie hanno preferito vivere nelle nuove “case-cose”. Ma basta ruotare idealmente di pochi gradi l’inquadratura della fotografia e appare “lo scempio”. Uno scempio prodotto dalle costruzioni degli ultimi decenni, le “case nuove”, uno scempio fatto di palazzi mai ultimati o del tutto inadeguati ai luoghi dove sono stati costruiti, incastrati in un disegno urbanistico e architettonico rispondente a chissà quale canone, ma che certo non suscita sentimenti di “bellezza”.
    Riguardatevi “il discorso della montagna” ne I Cento Passi.
    Altro e ancora si potrebbe dire su quanto emerso dai servizi giornalistici degli ultimi giorni a testimonianza del degrado che la Calabria subisce per mano dei suoi stessi “figli”: dalle scorie radioattive ritrovate sepolte nelle colline; ai relitti delle navi che le trasportavano; ai condoni e ai permessi edilizi rilasciati senza alcun criterio di responsabilità e competenza, addirittura dai tecnici degli uffici del capoluogo della regione.
    Amara è la constatazione che ne deriva: laddove non è arrivata l’offesa della mano dell’uomo, la bellezza dei luoghi assale e conquista immediatamente, ma, in Calabria, le opere dell’uomo degne di avere come cornice il paesaggio che ci era stato donato paiono essere solamente quelle realizzate dagli uomini che vi hanno vissuto nei secoli passati. Uomini diversi da quelli di oggi, quando questi ultimi si dimostrano incapaci di difendere, conservare e tramandare il sentimento di bellezza che la storia e la natura ci avevano consegnato.
    Anch’io allora pongo delle domande.
    Quali sono le cause per i quali si battono i calabresi che la pensano come il s. Angelo e che non si sentono orgogliosi di avere come concittadino Pino Masciari?
    Quali sono gli uomini, le idee, i valori, che riempiono d’orgoglio i calabresi che la pensano come il s. Angelo?
    Io, come molti altri, ritrovo invece l’orgoglio della Calabria migliore nelle scelte e nel coraggio di Pino e Marisa Masciari.
    A Loro, a Ottavia e a Francesco, un abbraccio
    Arturo Francesco Masciari

  32. Giovanni Castellana ha detto:

    Arturo
    condivido!

    un saluto cari Pino Marisa, Ottavia Francesco…e otto…

  33. Rosa ha detto:

    Condivido pienamente quanto detto da Arturo!

    Amare la propria terra non deve far nascondere dietro ad un dito. Negare il problema non lo risolve. Aprire gli occhi e fare qualcosa, anche di piccola entità, anche solo avere un minimo di senso civico..questo potrà fare in modo che le cose cambino..sebbene probabilmente fra molto tempo!

    un saluto alla famiglia Masciari e a tutti gli amici del blog!

    Rosa

  34. Tina Masciari Polimeni ha detto:

    (quando vedrai Pino
    esprimigli la mia incondizionata stima. Lui ha le palle di essere un vero
    cittadino italiano e sarà sempre odiato perchè con il suo gesto sbatte in
    faccia alla massa italiana la nostra codardia.)

    Il commento quì sopra è di una persona che non conosce Pino personalmente…. quello che mi auguro e che ci siano sempre meno persone che si nascondono dietro a un dito e cresca a macchia d’olio la voglia di essere veri cittadini italiani….(non solo a parole).
    Bacioni Famiglia :-)))))))))

  35. angela ha detto:

    tutta la mia solidarietà per pino,
    perchè se è stato definito uno ,se non il più importante, testimone di giustizia d’Italia (qualcosa??) di buono avrà fatto…se ha fatto arrestare persone colluse, criminali che camminavano liberamente per le strade (qualche??) merito bisogna riconoscerglielo…da 12 anni vive una vita che non è vita per permettere a me e a tutti noi di poter vivere in un paese un po’ più pulito, onesto…
    non smetterò mai di ringraziare Pino!!!
    un abbraccio
    Angela