LUMIA: LIBERO GRASSI SFIDO’ LA MAFIA, L’OMERTA’ E L’INDIFFERENZA
Libero Grassi è stato ucciso perché aveva osato ribellarsi al potere mafioso, sfidando l’omertà e l’indifferenza della classe imprenditoriale e della società civile di allora. Purtroppo, come è accaduto spesso nella storia della lotta alla mafia, fu lasciato solo a condurre una battaglia – diceva lui – per la dignità e la libertà di imprenditore e cittadino.
Erano anni difficili, scanditi dai continui omicidi di magistrati, uomini delle forze dell’ordine, giornalisti … era ancora opinione diffusa che la lotta alla mafia riguardasse soltanto lo Stato. Grassi capì che per liberare le imprese dal giogo del racket e i territori dal condizionamento di Cosa nostra era indispensabile affrontare a viso aperto il potere mafioso. Capì anche che la battaglia non poteva riguardare esclusivamente la magistratura e le forze dell’ordine.
Oggi, per fortuna, molto è cambiato sul fronte della lotta alla mafia e del contrasto al racket delle estorisioni. Molti operatori economici hanno cominciato a denunciare il pizzo, le associazioni antiracket svolgono un lavoro prezioso, le stesse associazioni di categoria hanno deciso di fronteggiare il problema con impegni concreti ed efficaci. C’è una nuova sensibilità, ma questo non basta.
L’introduzione della denuncia obbligatoria da parte degli operatori economici che subiscono estorsioni è uno strumento utile ed estremamente efficace per reprimere il fenomeno. Basti pensare a quante risorse ed energie si libererebbero se tutti denunciassero. Con meccanismi di premialità e penalità di carattere amministrativo si potrebbe dare un forte impulso alla denuncia.
Anche sul piano culturale sarebbe fondamentale un maggiore investimento di idee, risorse per rafforzare i presìdi e le reti della legalità e lo sviluppo.
Bisogna investire sulla qualità del consenso. “Se i politici hanno un cattivo consenso – ripeteva Grassi – faranno cattive leggi”. Non solo in Sicilia, ma in tutto il Mezzogiorno, ampia parte della politica legittima il suo potere attraverso l’intermediazione clientelare, affaristica e mafiosa. Va da sè, quindi, che le espressioni democratiche e le condotte di governo siano lontane anni luce dai principi del bene comune, della meritocrazia …
Riformare il sistema politico della Sicilia e del Paese, sfidandolo sul terreno delle riforme, della legalità e dello sviluppo. Ecco il vero nodo da affrontare se si vuole innescare un processo di cambiamento e di innovazione vero e concreto: combattere e sconfiggere la cattiva politica, proponendo un’alternativa riformista che scardini i sistemi di potere della mafia; affrontare i problemi strutturali del sottosviluppo e del degrado economico e sociale; rispondere alle istanze di progresso e benessere dei cittadini.
In tal modo, con i fatti e non con la retorica, faremo memoria viva della testimonianza e dell’insegnamento di Libero Grassi.
Giuseppe Lumia