Le savianate e la ‘ndrangheta. – Blog degli Amici di Pino Masciari

Le savianate e la ‘ndrangheta.

Commenti

  1. domenico giordano ha detto:

    ciao Pino, mi dispiace ma ritengo che tu stia “gestendo” male la serata di lunedì.
    è stata una serata di informazione contestualizzata in un percorso di più ampio respiro, dove sono stati trattati e crdo si continuerà a trattare argomenti importanti per la vita sociale e politica del Paese.
    e come ben saprai sono proprio tanti i problemi che vive l’Italia.
    da calabrese, da reggino, ritengo che sia stato importante il lavoro di Saviano, per il quale ho un grande rispetto e non dubito che possa strumentalizzare per tornaconto personale i suoi interventi.
    credo, caro Pino, che quando si vive un grave problema sulla propria pelle, come da anni stai vivendo, ci si trovi talmente dentro certe dinamiche che riesce impossibile apprezzare qualunque analisi che tratti il tal problema, nel tuo caso di ‘ndrangheta, in un modo distante dalla pesante quotidianetà di un soggetto minacciato di morte per essersi ribellato, gesto verso il quale, sinceramente, ho molto rispetto e prorpio per questo ho provato ad esprimere le mie considerazioni.
    un saluto
    mimmo giordano
    ricordo sempre con affetto gli anni, quasi quattro, trascorsi a Serra S. Bruno, un periodo importante e bello della mia vita.
    il mio augurio sincero è che tu possa ritornare nel tuo amato paese e riprendere a lavorare.

    1. Tommaso C. ha detto:

      Quello che abbiamo fatto e che continuiamo a fare come Blog e come Amici di Pino Masciari è di riportare alcune notizie di rilievo e che riteniamo interessanti sulle quali riflettere. Possiamo essere o non essere d’accordo con alcune di esse, e quando non lo siamo replichiamo con nostri articoli di redazione. Probabilmente lo stesso Pino Masciari rilascerà un suo commento in merito all’articolo ed ai commenti che ne sono scaturiti, ma l’obiettivo è proprio quello di ascoltare l’opinione dei lettori per cui, ben venga che se ne parli e che ci si confronti su argomenti molto delicati come le mafie.
      Cordialmente
      Tommaso Conversano

  2. tabache ha detto:

    la maggioranza degli italiani vive in un altro mondo, pensa che le mafie sono quasi esclusivamente affar del sud. Molti di quei temi è normale che per voi siano scontati, questioni conosciute da decenni, ma per la maggioranza degli italiani credo proprio di no.

  3. Denise ha detto:

    Credo anche io che riportare un articolo non significhi essere totalmente d’accordo con i pareri espressi all’interno. Lo si fa per creare dibattito. In ogni caso, il lavoro prezioso di Saviano, non può rimanere l’unico appiglio, c’è bisogno di poterne parlare serenamente, approfondire. Non credo che Pino abbia nulla contro Saviano, credo che al contrario sia indignato nell’apprendere che, mentre lui non può andare o stare in Calabria, Saviano addirittura parla di aver visitato i bunker di Plati’ e ciò, se posso permettermi, appare un controsenso. Ad un imprenditore calabrese non è permesso fare ritorno nella propria terra, nemmeno per stare con i propri affetti nei momenti importanti per una famiglia, come è stato con la morte della mamma di Pino, perchè troppo pericoloso. Mentre ad uno scrittore, comunque in pericolo di vita è garantita una tale sicurezza e libertà. C’è un evidente disparità di trattamento, almeno per come è stata raccontanta la vicenda, e questo, senza nulla togliere a Saviano dal quale non dipendono queste cose, lascia quantomeno perplessi. Mi piacerebbe poter sapere che anche Pino gode di questi diritti.. o libertà se preferiamo. Mi piacerebbe vedere un giorno, entrambi i personaggi in questione, lavorare e “camminare” sul territorio nazionale a testa alta, con le Istituzioni e lo Stato al loro fianco. Sarebbe un segnale fortissimo, questo credo vada riconosciuto, senza alcuna polemica nei confronti di Saviano appunto.

  4. Rosa ha detto:

    Sono d’accordo con tabache: la maggioranza degli italiani queste cose non le sa. Credo che il problema del trattare con superficialità certe questioni sia dovuto al fatto che per far comprendere a tutti la situazione sia necessario semplificare. L’altra faccia della medaglia, naturalmente, è il rischio della banalizzazione. Non credo sia facile bilanciare le due cose.
    In attesa di approfondimenti in materia, che sarebbero necessari, forse è già un bene che si sia cominciato a parlarne.

    Peraltro come Denise spero anch’io che in futuro sia possibile vedere camminare a testa alta e senza scorta persone come Pino..perchè spero che in un futuro siano i criminali ad essere esilliati e non le persone oneste!

  5. Debora ha detto:

    come molti che leggono questo blog ho incontrato Pino, ed è chiaro che vivere una vita da deportato, come la definisce lui, costringendo anche la propria famiglia a farlo, porta ad una sofferenza che non si riesce, penso, mai a superare. Per questo vedere che altri, come Saviano, possano avere un’attenzione maggiore, una visibilità di milioni di spettatori, possa apparire come un pessimo scherzo del destino, per chi, invece, è difficile anche solo mandare i propri figli a scuola. Forse noi siamo superficiali mentre accomuniamo le esperienze di Saviano e di Pino, e di tutti coloro che lottano contro le mafie. Ma io faccio parte del popolo italiano ignorante, che ha bisogno di imparare gradualmente, come alle elementari studiamo storia in maniera più blanda, e via via sempre più approfondita fino all’università. Sta poi alla volontà di ciascuno, di avere informazioni più precise e andare a scavare nell’argomento. Certo è, che se non partiamo dalle elementari, non possiamo diventare professori all’università.