Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni a causa di due “giuda” indegnamente nelle forze dell’ordine – Blog degli Amici di Pino Masciari

Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni a causa di due “giuda” indegnamente nelle forze dell’ordine

Commenti

  1. federica masciari rosin ha detto:

    Diciotto anni di attenzione, paura, difficoltà di ogni tipo gettati dalla superficialità colposa.
    E’ semplicemente vergognoso e avvilente.
    Sono vicina teneramente a Piera in questo momento assurdo, ricordando a lei e a chi è contro di lei che non è sola.

    La mimetizzazione non è la soluzione adatta a persone che scelgono di lottare anche per noi, se fosse per me dovrebbero stare sotto ad un faro ad indicarci la strada e società civile ed istituzioni dovrebbero essere la loro scorta e famiglia.

    Un giorno potremo girare liberamente e a testa alta in ogni parte del nostro Paese con i nostri amici testimoni di giustizia e tutti i cittadini onesti, quello è il giorno nel quale potremo fermarci.

  2. Giuseppe Carini ha detto:

    Oggi alle 22,30 ho letto la notizia che la copertura di Piera è saltata. Se c’è una cosa che Piera, così come il sottoscritto, ha fatto in questi lunghi e difficili anni è quello di Non rinunciare al nostro dovere civico di testimonianza in tutte le sedi possibili (aule di Tribunale, scuole, sedi parlamentari ecc) senza mai, ripeto mai, compromettere la nostra copertura, senza mai disvelare le generalità che ci erano state date dopo un lungo, farraginoso percorso burocratico amministrativo. Oggi scopriamo che il cambiamento delle generalità, atto con classifica di segretezza e come tale vincolato da una rigida materia legislativa, è saltato per aria a causa di due carabinieri che non avendo nulla da fare, per ingannare il tempo o forse perchè frustrati da un’esistenza quotidiana noiosa quanto fallimentare, od ancora perchè ci si sente più importanti più fighetti nello scambiarsi informazioni segrete (segrete appunto altro che notizie “riservate”) hanno compromesso irrimediabilmente la sicurezza, l’incolumità fisica di Piera e della sua famiglia. Senza volere annoiare chicchessia sulla lunga travagliata storia dei testimoni di giustizia ecc. la questione rimane sempre la stessa: siamo alle comiche (se non fosse che quì è in gioco la vita di una mia cara amica), in questa Italietta del cavolo poco o nulla sembra avere una parvenza di serietà e di dignità e se tale mancanza parte dalle Istituzioni figuriamoci quando si scende giù in basso sino ad arrivare a due carabinieri di periferia che non capiscono o peggio pensano di avere ragione, che non si danno ragione del perchè di tale accanimento nei loro confronti da parte di Piera. Cosa vuole che ne sappia la signora Aiello di sicurezza, di documenti legati alla segretezza, di politiche contro la criminalità ecc.ecc. Provate ad immaginare questi due “valenti rappresentanti delle forze dell’ordine” che discutono tra loro come fanno due bambini che devono scambiarsi le figurine di calcio panini.
    Poi dicono che fanno le barzellette sui carabinieri. Questa volta però non c’è proprio nulla da ridere, c’è da incazzarsi ed organizzarsi affinchè tale vicenda venga affrontata e risolta urgentemente dal Ministro Maroni e dal sottosegretario Mantovano e dalla Commissione Centrale da lui presieduta. Ed ancora, c’è da dare la sveglia a tutti quei parlamentari e partiti che dicono di avere nel proprio dna la lotta alle mafie, è necessario ed opportuno che l’associazionismo antimafia si impegni concretamente recuperando quello spirito d’azione che lo aveva caratterizzato molti anni fa e che si è perso, occorre dirselo, per strada. Invitiamo con forza tutte le associazioni ad uscire dall’oblio ed a radunarsi attorno un’unico obiettivo serio, senza rincorrere false legittimazioni mediatiche. Come uomo, amico e tetimone di giustizia ribadisco la più totale solidarietà a Piera ed alla sua famiglia, confermo il mio impegno a dare voce a chi voce non ha, a non dimenticare, ad esercitare il diritto alla parola in un Paese che non sa o non vuole ascoltare, in un Paese proteso più a dimenticare, a “rievocare” piuttosto che a mettersi in gioco e sporcarsi le mani. Se c’è ancora una speranza per Partanna, per la mia Sicilia ebbene la speranza è che sempre più donne somiglino a Piera Aiello e Rita Atria. 

  3. Federica Daga Masciari ha detto:

    Non ho parole per l’incompetenza dimostrata dai due uomini di scorta.
    Il danno causato. Che si vergognino e che si tolgano la divisa per lasciarla a uomini sicuramente più competenti e ligi al dovere. Se non sono in grado di svolgere il proprio compito come si conviene, bene è levarsi di mezzo e non insistere nel percepire uno stipendio, pagato dai cittadini contribuenti, per proteggere Cittadini TdG.
    Che lo Stato si pronunci, che l’Arma si pronunci e si adoperi per l’allontanamento di questi individui.
    In chi possiamo riporre la nostra fiducia?
    Evidentemente la mimetizzazione, in Italia, non funziona. Ci avete provato, Istituzioni, e avete fallito. 
    Credo che, per i TdG, sarebbe meglio non “doversi nascondere”. Quale miglior protezione se non stare in mezzo alla folla di cittadini che vogliono seguirli e portare il loro esempio alla conoscenza di tutti? Nessuno di loro dovrebbe essere costretto a “nascondersi”, anzi.
    Piera, Le sono vicina e Le vorrei dire che non è sola.
    Con affetto,
    Federica.

  4. angela ha detto:

    beh se questa è la tutela e la sicurezza che lo stato garantisce a persone come i testimoni di giustizia quale sicurezza e protezione possiamo avere noi cittadini????
    non è possibile che si debba tornare a farsi giustizia e sicurezza da soli, come ronde o robe varie, uno dei doveri dello stato è garantire la sicurezza beh io la pretendo, per me e per persone come piera e pino

  5. Riccardo de Caria Masciari ha detto:

    che tristezza.
    Solidarietà a Piera Aiello e a tutti i Testimoni di Giustizia.
    Riccardo
    Amico di Pino Pasciari e di tutti i Testimoni di Giustizia

  6. Omar Soriente ha detto:

    Non trovo parole per l’accaduto!
    Mi percorre una grande rabbia dentro che non è possibile trasformare in parole!

  7. chiara ha detto:

    Lo Stato non deve rimanere assente, nè abbandonare coloro che affidano le loro vite nelle sue mani; la speranza è quella che venga fatta Giustizia, per Pino, per Piera Aiello, per tutti i Testimoni di Giustizia e finchè questo non accadrà noi non potremo dirci tranquilli, nè rimanere in silenzio.
    La società civile chiede dei segni concreti, delle misure sicure, una vita al di là della paura per coloro che rappresentano il Coraggio della Legalità.
    Un grande abbraccio a Piera Aiello e a tutti i Testimoni di Giustizia che non si arrendono per la Libertà.
    Pino, Marisa, Ottavia e Francesco vi penso sempre.
    Vi mando un bacio con il cuore.
    Chiara

  8. Rosa ha detto:

    Non ho parole adeguate ad esprimere rabbia e sconforto nel leggere questa notizia.
    Ogni giorno apro il blog sperando di trovare buone nuove e invece leggo notizie tanto avvilenti! Per la negligenza (e sempre sperando che sia negligenza e non altro!) di due uomini che dovrebbero garantire sicurezza ai cittadini una testimone di giustizia vede buttata di nuovo all’aria la sua vita! Non è possibile! E non è giusto! Concordo con Federica Daga Masciari..non dovrebbe essere nemmeno necessario l’intervento dell’Arma, i due uomini in questione dovrebbero lasciarla loro sponte e ritirarsi dal Corpo, dopo aver porto ufficiali scuse personali alla signora Aiello!! Altro che non capire il motivo della reazione! Che si vergognino!
    Non c’è modo di esprimere a parole ciò che si prova..credo che lo stesso pensiero e gli stessi sentimenti siano condivisi da tutti noi!
    Per quanto inutile, esprimo la mia piena solidarietà alla signora Aiello!

    Rosa

  9. marta ha detto:

    Un abbraccio pieno di conforto e solidarietà a Piera Aiello, Pino, tutti i testimoni di giustizia e le vostre famiglie, vi penso con affetto e grande stima, ma non posso insieme a voi non ricordare colei che ha avuto, ormai quasi diciassette anni fa,  il vostro stesso coraggio, Rita Atria, che l’omertà e la mafia l’hanno condotta a togliersi la sua stessa vita.
    un abbraccio e un grazie per l’esempio che siete per tutti noi
    marta

  10. mio ha detto:

    sempre detto io….che certi infami….come al solito protetti da una divisa fanno i loro porci comodi ai danni di persone oneste….e noi continuiamo a pagarli e ad abbassare la testa…
    solidarietà a Pino e ai testimoni di giustizia..

  11. luciano ha detto:

    siamo alle solite e vergognoso!!!!!!!!!un saluto a te pino e alla tua famiglia

  12. Paola Villa Masciari ha detto:

    spero che i provvedimenti presi nei confronti di queste due persone siano esemplari e che non possano più neanche essere impiegati per compilare dei verbali sulle multe delle pupù dei cani.
    Non abbiamo nessuna intenzione di sapere che questi due (mi auguro solo) imbecilli ricevano ancora un solo euro di paga dallo Stato.
    Piera sono con te e con la tua famiglia.
    Pini… vi voglio bene!

  13. pardo fornaciari ha detto:

    Sdegno anzi schifo, e qualche sospetto: in genere, i Carabinieri non fanno cose del genere per isbaglio. 
    Del resto, Benedetto Croce scriveva che “Nessun errore è mai casuale”.