Produzione industriale ancora in calo. Masciari: “Situazione vicina al tracollo”

 

 

“Ancora un segno negativo negli indicatori della produttività. La crisi della nostra industria sembra irreversibile. La politica ciurla nel manico e l’economia precipita: aumenta la cassa integrazione, i licenziamenti, la disperazione sociale. Possibile che nessuno faccia qualcosa? Come fanno i nostri deputati e senatori a dormire serenamente la notte, davanti a questa tragedia sociale? Basta, davvero basta. Andatevene via, TUTTI. L’Italia non merita questa classe dirigente: pavida, inetta, sprecona, arruffona.

Amici miei, organizziamo il coraggio insieme. Il futuro è nelle nostre mani: proviamo a riprendercelo. Costruiamo l’avvenire….INSIEME si può”

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Fonte: La Repubblica – A luglio -0,4% rispetto al mese precedente. I dati diffusi dal Centro studi di Confindustria rilevano che la produzione media giornaliera è diminuita dell’8,0% annuo. E il peggioramento degli indicatori qualitativi lascia prevedere ulteriori riduzioni di attività

ROMA – Cala, a luglio, la produzione industriale: stando ai dati del Centro studi di Confindustria, nel mese di luglio c’è stata una contrazione dello 0,4% su giugno, quando è stato stimato un calo dell’1,4% su maggio. La produzione media giornaliera è diminuita dell’8,0% annuo, contro il -8,3% di giugno.

Per il terzo trimestre la variazione acquisita è, in luglio, del -1,1%, dovuta per tre quarti all’eredità ricevuta dal secondo. Gli ordini in volume sono in decremento: -0,7% su giugno e -2,9% sui dodici mesi. Il mese scorso erano diminuiti dello 0,6% su maggio e del 2,4% annuo.

Il peggioramento degli indicatori qualitativi, spiega il Csc, preannuncia ulteriori riduzioni di attività: secondo l’indagine Istat sulle imprese manifatturiere, il saldo dei giudizi sugli ordini è sceso in luglio a -42 (da -40 di giugno), tornando sui valori di febbraio 2009, per effetto di un maggiore arretramento della domanda estera. Dopo il modesto recupero di giugno, sono tornate a diminuire anche le attese di produzione (saldo a -7 da -5) e di ordini (saldo a -4 da -2).

Infine, la risalita dei livelli delle scorte (saldo dei giudizi a 2 da 1), più marcata nel settore dei beni intermedi, riduce le probabilità che nei prossimi mesi si possa avere un contributo alla domanda positivo dalla loro ricostituzione.