Pino Masciari: 19 LUGLIO strage di via d’ Amelio, ferita profonda del cuore dell’ Italia. – Blog degli Amici di Pino Masciari

Pino Masciari: 19 LUGLIO strage di via d’ Amelio, ferita profonda del cuore dell’ Italia.

Commenti

  1. Ettore Ferrero... ha detto:

    La nomina del nuovo Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Palermo è un caso più unico che raro. Soprattutto se stoppata dallo stesso Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura: il nostro Presidente della Repubblica.
    Ci si trova così ad impedire ad una delle Procure più calde d’Italia di essere guidate da un Magistrato, selezionato dalla V° Commissione degli incarichi direttivi del CSM, il Dottor. Guido Lo Forte, già braccio destro del Dottor. Gian Carlo Caselli e Giudice nei più importanti processi per concorso esterno in associazione mafiosa, che riguardavano politici del calibro del Senatore a vita, Giulio Andreotti, e del Senatore della Repubblica, Marcello Dell’Utri.
    Sembra di essere tornati agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso, quando al Csm si dovette decidere la nomina a Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Palermo, in cui era candidato il Dottor. Giovanni Falcone.
    Purtroppo non furono entità esterne che la bocciarono preferendo per anzianità il dottor. Meli.
    Ma oggi a fare un graditissimo favore al Superlatitante Matteo Messina Denaro, Capo dei Capi di Cosa nostra, c’è voluto lo zampino del Primo cittadino d’Italia per rappresaglia alla Procura della Repubblica di Palermo, che dal 19 Luglio del 1992 stà indagando sulla posizione di taluni ministri e politici della Repubblica italiana, che si precipitarono – attraverso il Ros dei Carabinieri – a contattare il Superboss Totò Riina pur di interrompere il flusso di sangue della strategia stragista dei Corleonesi avallando le proposte scritte sul famoso ” Papello”.
    Vergogna, vergogna,vergogna!.
    Grazie!, Signor. Presidente!…

    1. Ettore Ferrero... ha detto:

      La nomina del nuovo Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Palermo è un caso più unico che raro. Soprattutto se stoppata dallo stesso Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura: il nostro Presidente della Repubblica.
      Ci si trova così ad impedire ad una delle Procure più calde d’Italia di essere guidate da un Magistrato, selezionato dalla V° Commissione degli incarichi direttivi del CSM, il Dottor. Guido Lo Forte, già braccio destro del Dottor. Gian Carlo Caselli e Giudice nei più importanti processi per concorso esterno in associazione mafiosa, che riguardavano politici del calibro del Senatore a vita, Giulio Andreotti, e del Senatore della Repubblica, Marcello Dell’Utri.
      Sembra di essere tornati agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso, più precisamente dalla seconda metà, quando al Csm si dovette decidere la nomina a Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Palermo, in cui era candidato il Dottor. Giovanni Falcone. Purtroppo furono entità esterne che la bocciarono preferendo per anzianità il dottor. Meli.
      Ed oggi a fare un graditissimo favore al Superlatitante Matteo Messina Denaro, Capo dei Capi di Cosa nostra, c’è voluto lo zampino del Primo cittadino d’Italia per rappresaglia nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, che dal 19 Luglio del 1992 stà indagando sulla posizione di taluni ministri e politici della Repubblica italiana, che si precipitarono – attraverso il Ros dei Carabinieri – a contattare il Superboss Totò Riina pur di interrompere il flusso di sangue della strategia stragista dei Corleonesi avallando le proposte scritte sul famoso ” Papello”.
      Vergogna, vergogna,vergogna!.
      Grazie!, Signor. Presidente!…