estorsioni – Pagina 69 – Blog degli Amici di Pino Masciari

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Il blog di Pino Masciari e il grande pubblico Comments

Il blog di Pino Masciari e il grande pubblico

Oggi e’ festa!

La storia di Pino Masciari e del suo blog è stata riportata su diversi siti. Per Pino e tutti noi suoi amici era proprio questa l’intenzione, condensata nella frase che apre il sito:

Ogni persona in più che viene a conoscenza della mia storia mi allunga la vita di un giorno

E’ assolutamente vero e a questo volevamo arrivare con questo progetto nato d’impulso e portato avanti da persone toccate dall’incontro con Pino e la sua famiglia.

Grazie alla pubblicazione della notizia oggi abbiamo registrato il picco di ingressi!

Che dire…. GRAZIE! ….ma con le lacrime agli occhi e il cuore pieno!

Permetteteci questa gioia: oggi è festa, l’ho detto!

Ora aiutateci a vostra volta a far conoscere la storia di Pino Masciari ai vostri amici. Speriamo seguirete le sue vicende in questo blog con costanza, fatene un appuntamento quotidiano, mettetelo come home page, ma soprattutto commentate, fateci sapere cosa è successo in voi dopo aver scoperto una vicenda umana unica, e ricordatevi che potete anche scrivere direttamente a Pino Masciari nell’apposito link Scrivimi che riportiamo: i messaggi gli arriveranno direttamente.

Bisogna assolutamente ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che hanno creato questo blog con entusiasmo e responsabilità, e il supporto dei media che hanno parlato di noi e ci hanno linkato sul loro sito.

Ecco i link che hanno riportato la notizia dell’esistenza di questo blog:

“Ogni contatto mi allunga la vita” da Quotidiano.NET :

 http://qn.quotidiano.net/2007/09/20/37289-testimone_giustizia_apre_blog.shtml

“Testimone di Giustizia Masciari crea sito e blog” da Alice  : http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2007/09_settembre/20/ndrangheta_testimone_di_giustizia_masciari_crea_sito_e_blog,13164054.html?pmk=rss

Il sito della trasmissione VivaVoce di A. Milan su Radio 24, certamente l’intervista a Pino Masciari di ieri ha fatto molto per questo successo.

…aggiorneremo la lista man mano.

Pino Masciari in diretta a RADIO 24 Comments

Pino Masciari in diretta a RADIO 24

19 settembre dalle h. 9 alle 10 – Pino Masciari ospite su Radio 24 alla trasmissione “Vivavoce” di Alessandro Milan.

“La camorra non esiste

Roberto Saviano, autore di “Gomorra”, il libro rivelazione che ha svelato gli intrecci tra criminalità organizzata, è tornato a Casal di Principe, in provincia di Caserta, terra dove domina incontrastato il clan dei Casalesi.

Durante il suo intervento è stato contestato, con alcuni dei presenti che hanno gridato: “La camorra non esiste”.

Eppure la criminalità organizzata è una delle “aziende” che fatturano di più in Italia attraverso il controllo degli appalti.

Lo dimostra anche la Salerno-Reggio, autostrada interamente sotto indagine per le collusioni tra imprenditori e mafia.Ne parliamo con Franco Roberti, capo della direzione distrettuale antimafia di Napoli; Lorenzo Diana, responsabile nazionale dei Ds per la lotta alle mafie, Nicola Gratteri, sostituto procuratore antimafia a Reggio Calabria, Giuseppe Masciari, imprenditore che ha denunciato il racket e che per questo vive in una località protetta.

Qui trovate le frequenze della radio e sarà possibile ascoltarla e riascoltarla dal sito indicato sopra.

clicca qui: http://www.radio24.ilsole24ore.com/archivio_storico.php?programma=Viva%20Voce

Appena pubblicato potrete riascoltare la voce di Pino nell’apposita sezione.

ULTIMA ORA: S’è rotta la macchina di Pino Masciari Comments

ULTIMA ORA: S’è rotta la macchina di Pino Masciari

……Arridaje!!!

La macchina di scorta assegnata a Pino Masciari  è di nuovo spirata. Ricordate?

Si sono riorganizzati ma l’idea di avere macchine di servizio di scorta così obsolete lascia perplessi. A volte potrebbe servire potersi muovere con velocità… o no?

Meno male se no lo raggiungevo in bici e me lo caricavo sulla canna… però la scorta avrebbe dovuto seguirmi a piedi come i bersaglieri! Mica son Coppi!

Mettiamola sul ridere ma l’idea che la sicurezza di Pino Masciari e degli agenti di scorta  stia in mezzi così inefficienti fa venire i brividi!

Meglio una risata: attenzione alla rimozione forzata che poi arriva la multa, qui i civich torinesi sono inflessibili. Anni fa han fatto la multa al capo della polizia 🙂

Pino Masciari è a Torino Comments

Pino Masciari è a Torino

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Pino Masciari ci ha raggiunto a Torino ieri sera. Per tutti noi passare il tempo con il nostro amico e con la sua delizia di famiglia è una notizia bellissima di per se!

E’ venuto qui perchè ieri sera ha assistito al dibattito su “Mafie ai tempi della globalizzazione” che vede intervenire Giancarlo Caselli e Francesco Forgione, presidente della commissione parlamentare antimafia, moderati dal giornalista Francesco La Licata. Seppur seduto in mezzo al pubblico diverse volte i relatori si sono riferiti a Pino Masciari per indicare un comportamento esemplare contro le mafie e il racket.

L’appassionato Forgione ha illustrato i lavori in atto della commissione antimafia come la definizione del testo unico antimafia atteso da tempo e che par incredibile non essere priorità di un paese che viene ingoiato dalla criminalità organizzata.

Se da una parte la passione e l’analisi del presidente Forgione mi hanno trasmesso speranza, sono restato allibito a sentire storie di indugi e ostacoli all’interno del Governo: pare che non per tutti la lotta alla mafia sia una priorità e non riesco a capacitarmene.

Non possono esserci riserve a riguardo.

Grande rispetto è stato mostrato da tutti nei confronti di Pino Masciari, a cominciare dal lungo applauso che lo ha accolto appena nominato.

Ieri ho visto Pino attorniato da persone: innanzitutto cittadini, la sua storia colpisce sempre le sensibilità delle persone per bene, e poi, come un raduno famigliare, i ragazzi di Libera Piemonte, Acmos, Terra del Fuoco e degli amici di Beppe Grillo.

Stamattina invece in qualità di socio onorario Pino e la famiglia ha presenziato all’assemblea generale di Acmos. Spero qualcuno ci racconterà la giornata che son curioso, ma un’intensa giornata di lavoro mi ha impedito la partecipazione.

Stasera a Settimo Torinese andremo tutti allo spettacolo “Legàmi”, rappresentazione portata nei teatri dagli studenti calabresi e promosso dal comune di Lamezia Terme.

(ringrazio ancora Massimiliano di Catanzaro per la segnalazione! A presto amico mio)

Che dire di questo week-end: ….dài che c’è tanta gente italiana che ha a cuore il nostro Pino Masciari, la sua splendida famiglia e in generale ha una voglia tremenda di togliersi di torno le mafie e la cultura mafiosa!

Testimoni di giustizia o di ingiustizia? Comments

Testimoni di giustizia o di ingiustizia?

di Rosanna Scopelliti   
giovedì 13 settembre 2007
Rosanna ScopelitiNon conosco bene il trambusto che ha vissuto il nostro amico Pino Masciari quella notte di 10 anni fa quando, dopo aver scelto di testimoniare contro i suoi estorsori ed aguzzini, si è affidato anima e corpo allo Stato per collaborare nelle indagini ed ottenere non solo giustizia, ma soprattutto protezione per sé e la sua famiglia. Da quel giorno lui sarebbe stato un “testimone di giustizia”, una sorte che tocca tutti coloro che, per vissuto, si sono trovati a vivere la violenza della malavita fino a trovare la forza di denunciare e testimoniare apertamente contro i propri aguzzini.

Pino spesso  racconta che, dopo aver deciso di collaborare ed essere stato trasferito per motivi di sicurezza, non ha potuto ricominciare a vivere come garantito: niente lavoro per lui e la moglie, un reddito minimo che basta appena ad arrivare alla fine del mese e l’impossibilità di impiegarsi in alcun modo.
E mi chiedo se sia possibile che i suoi figli vadano a scuola come gli altri bambini, ma i loro nomi e cognomi siano alla luce del sole, chiari, palesi e di certo facilmente rintracciabili? E se sia poi ammissibile che a Pino stesso venga recapitata la posta a nome suo come ad un normale cittadino che ha cambiato residenza per motivi personali? E che senso ha allora l’essere relegato in un località segreta, il rinunciare ad una vita normale ed agli affetti della propria terra se poi non si è tutelati, se non si ha la sicurezza dell’anonimato, se si vive comunque sotto gli occhi di tutti, buoni e cattivi?

Nel tempo il nostro coraggioso amico ha continuato e continua a svolgere il suo compito di “testimone di giustizia”: ha testimoniato, racconta nei suoi numerosi interventi pubblici, spostandosi anche a sue spese, anche senza scorta e rischiando in prima persona pur di contribuire a segnalare e far punire non solo i suoi estortori, ma coloro che, con la violenza e la tracotanza tipica dei malavitosi, intimidivano altri imprenditori e tenevano sotto scacco tutto un sistema di economie e piccoli potentati. Con il suo contributo sono stati sgominati i più pericolosi clan del vibonese e le sue dichiarazioni sono state decisive nei vari processi a carico dei suddetti signori. Eppure le sue deposizioni pare venissero spostate all’ultimo minuto, le macchine impiegate ad accompagnarlo si rompevano “casualmente” per strada o la scorta per un motivo o per l’altro sembrava sempre riscontrasse problemi ad arrivare. Ma Pino, nonostante tutto, ha sempre presenziato per rendere la sua preziosa testimonianza.

Spesso mi è capitato di incontrare Pino ed i suoi. l coraggio delle sue parole, la speranza che nutre, la voglia di rientrare nella sua terra, l’impegno impiegato per una giustizia che, come spesso avviene, tarda ad arrivare imprigionata dalle mille ragnatele burocratiche sono le motivazioni che spingono me a trovare la forza di essergli vicino, di voler essere quasi uno scudo umano per lui e la sua importantissima lotta non solo di legalità, ma soprattutto di CIVILTA’.
Questo vuol dire essere cittadini italiani, questo è vivere portando il tricolore nel petto, vivere onestamente, o solo semplicemente VIVERE.

Adesso Pino ha bisogno di aiuto. E’ solo, abbandonato da una parte di Stato che da lui ha solo preso, uno Stato che offre mille garanzie ai “Pentiti” e che ahimè si dimentica degli ONESTI cittadini, coloro che non hanno mai ucciso, o estorto, o contravvenuto alla legge.
Pino ha dalla sua la società civile, quella che ha voglia di informarsi e che non vive preoccupandosi solo del suo “orticello”; con Pino ci siamo noi giovani, noi familiari delle vittime di mafia, noi piccoli sognatori che vediamo in lui un esempio da seguire e da difendere contro ogni ingiustizia o intimidazione… Prima che sia troppo tardi.
Tardi com’è stato per Fedele Scarcella, imprenditore calabrese, onesto, coraggioso. Non pagava il pizzo lui, anzi, denunciava a ruota libera i suoi estortori, una, dieci, cento volte. Gli proposero di emigrare perché in Calabria non si sarebbero riuscite a creare le condizioni per proteggerlo, ma rifiutò scegliendo di cambiare solo provincia: da Reggio Calabria a Vibo. Continuò a lavorare cercando di portare dalla sua anche altri imprenditori, di convincerli a denunciare, a non pagare. Lo hanno trovato morto carbonizzato nella sua auto una mattina d’estate. Ai suoi funerali nemmeno una rappresentanza delle Istituzioni.

E allora quali garanzie? he garanzie lo Stato è in condizione di offrire ai suoi cittadini? ome si fa a chiedere collaborazione se poi chi fa il suo dovere è costretto ad un esilio senza garanzie o ad affrontare la morte?

Tempo fa in un intervista fatta da Curzio Maltese ad un negoziante del Corso di Reggio emergeva come fosse normale pagare il pizzo (o la mazzetta per essere più precisi). Tramite quel pedaggio il commerciante aveva assicurata la buona riuscita del suo esercizio e la protezione contro ogni malintenzionato, una specie di assicurazione “furto – incendio”. E il commerciante era contento così, anche perchè sosteneva che lo Stato non sarebbe riuscito a garantirgli di più.
“Ha mai pensato di denunciare?” Chiedeva poi, attonito, il giornalista. “Nemmeno per sogno, non voglio fare la fine di Pino Masciari!
Ed è proprio questa la mentalità che vorrei si iniziasse a scardinare, noi come società civile e le Istituzioni facendo la loro parte, dimostrando così insieme la nostra forza.
Perché Pino possa finalmente tornare a lavorare in Calabria, nella sua terra e sia finalmente chiaro che la vera bandiera dello Stato sono i cittadini onesti, che denunciano e che lo Stato ha il dovere di proteggere non in “località segrete” ma nel proprio paese.

Rosanna Scopelliti

fonte: www.ammazzatecitutti.org