A Bergamo, senza scorta – Blog degli Amici di Pino Masciari

A Bergamo, senza scorta

Commenti

  1. Andrea Sacco Masciari ha detto:

    Non c’è risposta migliore al pessimo 15 dicembre.

    Ragazzi avete espresso perfettamente l’unicità di Pino perchè avete vissuto in diretta sia lui sia le inefficenze, trascuratezze e irresponsabilità che ruotano attorno a lui e alla sua famiglia.

    Mentre era da voi, arrivato solo e raggiunto in corsa da un circo colorato solo di grigio di armi e kevlar, ricordatevi che sua moglie Marisa e i figli erano soli nella località segreta.

    Questo è il quadro che nessuno vorrebbe veder mai dipinto ma che trova fin troppi autori prondi a dare la loro pennellata.
    Grazie: siete la migliore risposta dello Stato che Pino potesse ricevere. Tutti intorno a Pino!
    Sarebbe bello stesse a voi la responsabilità della sicurezza della famiglia Masciari: sarebbero certamente al sicuro.
    Speriamo ispirerete chi di dovere, con il vostro esempio.

    Andrea

    P.S. Ragazzi, ricordatevi comunque che gli agenti fanno il loro dovere perchè la vita militare e delle forze dell’ordine è fatta di gradi, gerarchia, ordini e consegne di servizio. Se avete assistito allo spiegamento di forze come avete vissuto è perchè un superiore agli agenti glielo ha ordinato. Che forse ha ricevuto a sua volta ordini da un suo superiore, e via così fino al grado più alto, quello decisionale. Non esiste la libera iniziativa o la casualità. A volte si spererebbe nella capacità di obiettare e dire: “questa schifezza io non la faccio”. Direi che è proprio quello che ha fatto Pino con Marisa e che stanno pagando, “condannati” da più di un decennio: hanno fatto obiezione di coscienza contro un sistema marcio di collusioni. Tocca ad ognuno di noi evolvere le coscienze per sapere dire NO quando c’è ingiustizia e sopruso.
    …alla faccia del P.S! Scusate

  2. Caro Pino,
    mi inserisco nei commenti a questo post un pò impropriamente.. perchè volevo farti i complimenti per come porti avanti la tua vita nonostante tutto, nonostante le pressioni criminali e politiche.. serve davvero un grande coraggio a vivere una vita come la tua ma evidentemente Qualcuno ti ha dato la forza per abbattere ogni ostacolo.
    Ho seguito la tua storia ed il tuo intervento quando sei venuto all’ultimo convegno organizzato a Santa Margherita di Belice (AG), nella nostra spesso altrettanta martoriata Sicilia. Che quello che fa più male è vedere l’impassibilità della classe dirigente, l’apatia, il silenzio, l’indifferenza.. tutto quello che solo la voce di un gruppo può scuotere.
    Grazie Pino!
    ciao, Calogero da Sciacca (AG)

  3. donegidio ha detto:

    Caro Andrea, sottoscrivo pienamente quanto dici nel tuo ps. Nessuno dei ragazzi ha mai pensato di criticare l’operato delle forze dell’ordine e tantomeno degli uomini della scorta di Pino che si è presentata nel Seminario di Bergamo lunedì 15 dicembre. Vero: la scorta era in assoluto ritardo. Ma altrettanto vero: ha ricevuto ordini da qualcuno e ha fatto ciò che gli è stato ordinato. Vero ancora: sono uomini che condividono con chi proteggono rischi seri: tanto di cappello!
    Ma ciò che più conta e credo davvero necessario sottolineare è la netta impressione che uno Stato può dare a dei cittadini attraverso l’altalenante protezione data ad una persona che effettivamente rischia la vita: questa impressione si chiama DISINTERESSE. La percezione psicologica di una persona costretta a fare i conti con il rischio reale della propria incolumità (e quella dei propri cari!!!) e la mancata assistenza di chi ne dovrebbe garantire non tanto la sicurezza assoluta, peraltro impossibile, ma almeno una legittima tranquillità, produce facilmente la disperazione e un senso profondo di solitudine. Ho avuto la fortuna di stare un po’ di tempo solo con Pino lunedì ed ho percepito tutto lo sforzo che insieme alla sua famiglia sta compiendo. Ha dovuto lasciare il suo paese con grande dolore perché i suoi diritti erano calpestati dall’ingiustizia dei prepotenti ed ora si trova (e questo è peggio), a fare i conti con un dolore ancora più grande: la percezione del disinteresse di uno Stato in cui confidava e per il quale si è esposto. Ciò che ha fatto Pino è davvero cosa grande e cosa meravigliosa: il suo dire NO alla sopraffazione è testimonianza reale, non sono solo parole. Testimonianza da tenere viva! È cosa reale e grande che non può lasciar indifferenti le istituzioni. Uno Stato ha bisogno di tante persone che si espongano in favore della legalità, che siano d’esempio e stimolo per altri. Ma chi altri può osare esporsi in queste condizioni?! Credo si perda una seria occasione di operare in favore della legalità. Qui non sono necessarie complesse indagini: dove si trova Pino chi di dovere lo sa; non stiamo parlando di un latitante… Ma qualcuno sta latitando rispetto ad un’opportunità e a dei doveri! E questo è molto molto triste e genera davvero indignazione.
    Mi auguro che da domani la sentenza del TAR dia una svolta a questa situazione incresciosa!
    donegidio

  4. madasky ha detto:

    Ciao Pino grazie per la testimonianza che ci hai dato, le tue parole mi hanno commosso! Sappi che mi ricorderò sempre di questo incontro e di quello che ci hai detto!!!
    Un abbraccio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  5. MAURO RIVA ha detto:

    CIAO PINO GRAZIE PER LA TUA PRESENZA QUA AL SEMINARIO.SEI UN GRANDE UNO DEI POCHI CHE SA SFIDARE LA CAMORRA…SAPPI CHE SONO CON TE.PER ME SEI UNA SORTA DI EROE E NON POSSO FARE ALTRO CHE RACCONTARTI A TUTTI I MIEI SOCI.ORA SONO IN QUINTA SUPERIORE E A FINE ANNO FARO’ LA TESINA SULLA MAFIA E TI PORTERO’ COME ESEMPIO DI UNO CHE E’ VERAMENTE IL SALE DELLA TERRA.UN ABBRACCIO E A PRESTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!