Ocse: consumi crollati come in guerra. Masciari: “Paese alla deriva”
“Il nostro Paese è alla deriva. I dati dell’Ocse sui consumi non ammettono repliche. Siamo tornati indietro di sessant’anni. Crollano i consumi, aumenta la disoccupazione, cresce l’inflazione reale.
Paghiamo anni di spese folli: un debito pubblico stratosferico e un modello di Welfare State non più sostenibile. Dobbiamo cambiare passo. Non servono nuove tasse, ma una politica di radicale revisione della spesa pubblica.
Dobbiamo tagliare la politica in maniera drastica, partendo dal finanziamento pubblico ai partiti per arrivare ai compensi della casta. Bisogna intervenire rapidamente per smantellare il vecchio asse di potere imperniato sul clientelismo e l’assistenzialismo. L’Italia deve voltare pagina: è necessario un nuovo piano industriale e un diverso modello di sviluppo che coniughi rigore e produttività.
Possiamo farcela ma occorre una svolta effettiva, vera, forte: dobbiamo batterci insieme per costruire un Paese normale. Forza! “
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Fonte: La Repubblica – Ocse: consumi crollati come in guerra. “Italia a rischio manovra anche nel 2014”. Secondo l’organizzazione internazionale il rapporto debito/PIl è destinato a crescere anche nei prossimi due anni, mentre i consumi hanno registrato il calo più massiccio dal secondo conflitto mondiale. Negativi gli scenari globali: Europa vicina alla recessione per tutto il 2013; Stati Uniti in crescita, ma meno del previsto ed economie emergenti in frenata
MILANO – Secondo l’Ocse l’Italia potrebbe essere costretta nel 2014 a varare una nuova manovra per risanare i propri conti pubblici. Per il 2013 e il 2014, l’organizzazione internazionale con sede a Parigi “presuppone che il governo italiano riuscirà a centrare il suo obiettivo di equilibrio strutturale. Tuttavia, date le previsioni di macroeconomiche dell’organizzazione, sia il deficit, sia il debito pubblico continueranno ad aumentare” in questo periodo a livello nominale, rendendo forse necessaria “un’ulteriore stretta dei conti pubblici per intraprendere il cammino di riduzione del debito come previsto”. Il debito pubblico è stimato al 127% nel 2012, al 129,6% nel 2013 e al 131,4% nel 2014.
La risposta all’Ocse da parte del governo non si è fatta attendere, con il ministro dell’Economia Vittorio Grilli che ha detto di non vedere il rischio di una manovra nel 2014, quando l’Italia, nelle sue previsioni, raggiungerà nuovamente il pareggio di bilancio. Ad aggravare il quadro c’è la fiacchezza dell’economia italiana. Secondo l’Ocse le misure di austerità varate dal governo Monti “ha indebolito la domanda interna, e i consumi privati sono scesi al tasso maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale”. Immediata la replica di Palazzo Chigi: “L’Italia è stata in grado, fino a questo momento, di evitare lo scenario peggiorè, in altre parole un circolo vizioso tra austerità e recessione”.
L’organizzazione internazionale, tuttavia, non pare stupita da una ripresa esitante e disuguale quella che attende l’economia globale nei prossimi due anni. La crescita sarà modesta sul breve termine, “con l’area euro in recessione – o vicina alla recessione – fino al 2013 inoltrato”, gli Stati Uniti in ripresa, ma a un ritmo più lento di quanto atteso a inizio anno e molte economie emergenti alle prese con un rallentamento causato dall’onda lunga della crisi europea.
L’Ocse ha infatti anche rivisto al ribasso le stime di crescita dell’insieme dei paesi industrializzati all’1,4% quest’anno e il prossimo dall’1,6% e dal 2,2% rispettivamente delle proiezioni di maggio. Per l’eurozona le stime puntano a un calo del Pil di -0,4% nel 2012 (da -0,1%), -0,1% nel 2013 (da +0,9%) e di un incremento dell’1,3% nel 2014. Gli Usa dovrebbero invece passare dal +2,2% di quest’anno al +2% del prossimo per riprendersi a +2,8% nel 2014. Riviste al ribasso quindi anche le stime per i big emergenti.
Per la Cina l’attesa di crescita nel 2012 – secondo il più recente ‘economic outlook’ semestrale – è del 7,5% contro l’8,2% indicato sei mesi fa, dell’8,5% nel 2013 (contro il 9,3), mentre la prima stima per il 2014 punta all’8,9%. Ancora più marcata la revisione per l’India, con un Pil atteso in crescita del 4,5% quest’anno contro il 7,2% prospettato a maggio. Per il 2013 le stime puntano a +5,9% contro il 7,1% stimato in precedenza, mentre il 2014 dovrebbe rivedere il 7%. Previsioni più benigne per il Brasile, il cui Pil dovrebbe quest’anno frenare la crescita all’1,5% (dal 2,7% indicato a maggio), ma che dovrebbe tornare ad accelerare prima degli altri al 4% già nel 2013 (dal +3,2% indicati in primavera) e al +4,1% nel 2014. L’economia della Federazione russa dovrebbe crescere quest’anno del 3,4% (+4,5%), nel prossimo del 3,8% (+4,1%) e nel 2014 del +4,1%.
Il mercato del lavoro sta intanto pagando un prezzo molto alto, con un tasso in aumento nell’area Ocse anche nel 2013 all’8,2% dal 7,9% prospettato a maggio e poi all’8% nel 2014, principalmente sotto il peso dell’eurozona (12%).