Newsletter – Pagina 342 – Blog degli Amici di Pino Masciari

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Facciamo un click per Pino Masciari Comments

Facciamo un click per Pino Masciari

 

Carissimi amici di Pino Masciari,

un semplice click sta aiutando a smuovere le cose. Non sappiamo ancora come andrà a finire ma è sicuro che a non provare con assiduità, a non insistere, a non faticare, le cose non cambieranno mai.

Ci siamo sempre mossi con la speranza che si risolva per il meglio la vita dei migliori peperoncini della Calabria: i Masciari!

Qualcosa si muove, forse… chissà….certo che mai come ora serve presenza sul blog, dei singoli cittadini, delle associazioni, dei meetup e soprattutto fare la propria email quotidiana all’On. Forgione e lasciare un commento, un saluto. Basta fare un click  QUI ogni giorno! O andare anche sul sito QUI.

Gli ultimi articoli riportano interessanti articoli:

  • la presentazione della relazione della commissione antimafia riguardo i testimoni di giustizia, che prende ad esempio Pino Masciari —–> QUI
  • le condanne nel processo Mangusta Due, detto "delle 4 province" per l’estensione delle indagini, nato dalle testimonianze di Pino Masciari —–> QUI

 

Abbiamo superato le 80000 pagine viste, è un buon traguardo credo ….ma possiamo e dobbiamo fare di più, sempre per fare rete attorno a Pino, Marisa, Francesco e Ottavia: è il momento del salto e ne hanno bisogno.

Passate parola e buona giornata!!

 

Presentata la relazione sui testimoni di giustizia dalla Commissione Parlamentare Antimafia – Pino Masciari caso esemplare Comments

Presentata la relazione sui testimoni di giustizia dalla Commissione Parlamentare Antimafia – Pino Masciari caso esemplare

A pagina 4 e 5 di Calabria Ora di oggi trovate gli articoli riguardo l’ultimo lavoro della commissione parlamentare Antimafia prima di sciogliersi in vista delle prossime elezioni.

La relazione presentata dall’On. Angela Napoli, che presiede all’interno dell’istituzione la commissione Testimoni di Giustizia, fa un quadro preciso della realtà dei TdG, numeri e casi. Pino Masciari viene citato come caso esemplare anche per essere stato fondamenta per attuare una legge ad hoc, quando prima ci si rifaceva alla legge sui collaboratori di giustizia, ossia i pentiti di mafia.

Riportiamo il link agli articoli, e di seguito uno stralcio di uno di essi:

 

CATANZARO – Una vicenda emblematica.
Prima soffocato dalla morsa letale della criminalità organizzata poi “scaricato” da uno Stato indifferente.
Pino Masciari è un imprenditore edile, nato a Catanzaro nel 1959, sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997. La sua è una vita normale, con una famiglia felice ed una attività ben avviata ma tutto cambia quando decide di denunciare il sistema affaristico-mafioso che lo portava da un lato a pagare una percentuale tra il 5 ed il 6% per poter espletare i procedimenti burocratici necessari al perfezionamento degli appalti e dell’altro a versare il consueto tributo alla cosca mafiosa di turno.
Stanco di subire le continue richieste di denaro e le minacce dai clan, Pino Masciari nel novembre del 1994 inizia a parlare con il comandante dei carabinieri di Serra San Bruno. L’imprenditore denuncia i suoi aguzzini ma anche quella ragnatela di contatti che arrivano fino alle istituzioni, magistratura e politica. I giudici della Dda di Catanzaro che verbalizzarono le sue denunce, considerato il grave ed imminente pericolo di vita per lui e la sua famiglia, prospettarono l’assoluta necessità di far allontanare Masciari sua moglie e i suoi due figli dalla Calabria e di entrare quindi sotto tutela del Servizio Centrale di Protezione.
Sopravvissuto alla sete di vendetta dei clan, l’odissea dell’imprenditore calabrese è solo all’inizio. La sua scelta coraggiosa viene ricompensata con un esilio forzato fatto di solitudine.
Fino alla sconcertante delibera redatta nel 2004, dalla Commissione Centrale del Ministero dell’interno ex art. 10 L. 82/91, che prevedeva la fuoriuscita dell’imprenditore dal programma di protezione testimoni. Una decisione che il testimone ha impugnato davanti al Tar del Lazio, ma insolitamente a distanza di due anni ancora l’organo giudicante non si è espresso.
In attesa di questa decisione Pino Masciari continua a vivere lontano dalla sua terra in una località segreta o che almeno così dovrebbe. Dovrebbe e invece Masciari racconta di episodi che farebbero sorridere se in gioco non ci fosse la vita di un uomo. I suoi figli continuano ad andare a scuola con nome e cognome, da anni lui e la sua famiglia non hanno ancora ottenuto il cambio di residenza. Così capita che i vigili urbani della località in cui vive facciano una multa a Masciari.
Una contravvenzione che viene spedita nel paese di origine dell’imprenditrore calabrese con su scritto il luogo da cui proviene con a fianco il nome di Giuseppe Masciari.
E ancora le macchine di scorta con la targa della località “segreta” lasciate in bella vista nel parcheggio del tribunale dove Masciari sta testimoniando.
Oppure quando lo mandarono, di recente, a dormire in un albergo a pochi metri dalle abitazioni dei boss che aveva contribuito a mandare dietro le sbarre.
Situazioni paradossali ma soprattutto pericolose.
Fuori dal servizio di protezione, Pino Masciari comunque continua a denunciare, a testimoniare nei processi contro la ’ndrangheta. L’ultima volta a scortarlo fino al palazzo di giustizia di Catanzaro sono stati i ragazzi dell’associazione “Libera” di don Ciotti.
Nonostante si senta abbandonato, l’imprenditore non molla. Il suo impegno è diventato un simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Negli ultimi mesi in Calabria, a Roma e in altre città italiane si sono svolti i “Pino Masciari day”, un sito internet costantemente aggiornato racconta le vicissitudini quotidiane dell’imprenditore.
L’obiettivo è consentire a Masciari di potersi reinserire in maniera piena ed operativa nella società, ritornando nelle medesime condizioni in cui si trovava prima delle sue denunce (G. Mazzuca)

Nuovi processi conclusi – le testimonianze di Pino Masciari Comments

Nuovi processi conclusi – le testimonianze di Pino Masciari

Dal Quotidiano della Calabria:

 

Operazione Mangusta. Ieri il processo in Corte d’appello
Pene ridotte ai Viperari
Vittima del clan il teste di giustizia Giuseppe Masciari

 

CATANZARO – Storie di ‘ndrangheta e appalti. Di presunti boss e picciotti. In un contesto estorsivo che avrebbe visto come vittima privilegiata il noto testimone di giustizia Giuseppe Masciari.
Il processo scaturito dall’operazione “Mangusta” è approdato, ieri mattina, in Corte d’appello di Catanzaro.
Dove i giudici, pur mantenendo saldo il castello accusatorio messo su contro il presunto clan dei Viperari, hanno ridotto le pene per tutti gli imputati.
Si chiude così un secondo importante capitolo di un procedimento lungo e faticoso che ha visto alla sbarra coloro che la Procura distrettuale antimafia ha definito come gli appartenenti al “clan di contrada Ninfo”, quello dei “Viperari” di Serra San Bruno. Estorsioni, minacce, violenze e altro ancora. Di ciò, con l’aggravante determinata dalla forza intimidatrice derivante dal vincolo alla cosca, dovevano rispondere i venti imputati del procedimento. L’elemento probatorio chiave si basava sulla prova testimoniale offerta dall’imprenditore catanzarese Giuseppe Masciari.

Era la metà degli anni ’90, aveva lavori appaltati per circa 25 miliardi di vecchie lire. Masciari contribuiva a sostenere centinaia di famiglie.
Poi un’escalation impressionante di intimidazioni, mazzette per centinaia di milioni da pagare al fine di dimostrare – aveva denunciato – il “rispetto” alle famiglie delle Serre (i Vallelunga, gli Emanuele, i Ciconte e i Pisano), di Isola Capo Rizzuto (gli Arena) e di Soverato (i Procopio).
Un giorno, dopo alcuni episodi che avevano fatto crollare la sua fiducia nello Stato e nelle forze dell’ordine, trovò nel maresciallo dei Carabinieri Nazzareno Lopreiato un uomo col quale parlare e alleggerire il peso dei suoi silenzi. Lopreiato
conquistò la fiducia di Masciari. Nel 1999 iniziarono così le deposizioni ai magistrati. L’avvio del programma di protezione. Giuseppe Masciari divenne il supertestimone nel processo “Mangusta”, a carico dei “Viperari” delle Serre e dei boss di Isola e del Soveratese.
Oggi il testimone ha perso tutto. Vive blindato sotto scorta, con uno stipendio di mille e 500 euro, con la moglie e i suoi due figli, iscritto ai ruoli dei testimoni di giustizia.
Di fronte ai magistrati ha sempre sostenuto, con convinzione, tutte le accuse.
Ha ricostruito i contatti con gli ambasciatori delle cosche delle Serre, del Crotonese e del Soveratese. Gli anni di minacce e di intimidazioni. I momenti in cui aveva chiesto aiuto e durante i quali in molti hanno ignorato il suo appello.
Dichiarazioni fiume durante le quali sono stati menzionati i nomi di politici, sindaci, colletti bianchi, che hanno consentito di aprire nuovi filoni di inchiesta anche in altri punti nevralgici della Calabria.
Giuseppe Masciari continua a girare per i tribunali della Calabria per deporre contro boss e affiliati ai clan della ‘ndrangheta.
Ieri la riduzione delle pene: 10 anni di reclusione e 1000,00 euro di multa per Damiano Vallelunga; 3 anni di reclusione e 600 euro di multa per Cosimo Vallelunga; 5 anni e 4 mesi quattro di reclusione e 535,00 di multa per Salvatore Vallelunga; anni due, mesi quattro e giorni venti di reclusione ed euro 268,00 di multa per Maria Procopio; anni quattro di reclusione ed euro 600,00 di multa per Vittorio Procopio; e anni sei e mesi dieci di reclusione ed euro 850,00 di multa per Antonio Pisano

Eppur si vuole Comments

Eppur si vuole

 

Da tanti luoghi, da tante posizioni, da tante cariche, da tanti cuori, da tante teste, da tante belle follie, arriva l’impegno e il lavoro strenuo per conquistare una soluzione dignitosa per il futuro di Pino Masciari e dei suoi cari.

Va detto! Bisogna dirsele le cose, se no si fa solo demolizione e non costruzione …..e Pino è un gran bravo costruttore. Anche di spiriti umani.

Se non ce lo diciamo manca il pezzo fondamentale del perchè siamo impegnati attorno a lui da tanto tempo: abbiamo la speranza che si risolva tutto per il meglio.

Avanti tutta, tutti insieme! ….Eppur si vuole. Eppur si muove?!?!?

 

 

 

Pino Masciari: gli inviti da parte dei partiti politici Comments

Pino Masciari: gli inviti da parte dei partiti politici

In occasione dell’invito del 5 marzo a TRIESTE  al Convegno “ LEGALITA’ E DIFESA DEI CITTADINI “ organizzato dal partito “Italia dei Valori” ho considerato che, pur ritenendo  valida tale iniziativa, come tutte le iniziative che argomentano legalità e giustizia, intese al di là di ogni confine e schieramento, è opportuno che io al momento non prenda parte all’incontro propostomi, né ad altri prossimi, perché la mia vicenda non diventi motivo di propaganda in un momento di campagna elettorale, che vincola la libertà di agire concretamente al fine di affrontare temi che sono al di sopra delle parti, che non hanno colore politico ma interessi condivisi e sconfinati.

E poi perché è doveroso da parte mia tenere presente e rispettare la storia di undici anni di immensa sofferenza vissuta totalmente sulla pelle mia, di mia moglie  e dei miei bambini, con conseguente grande impegno affrontato in questi lunghi anni  di programma di protezione, per gran parte vissuti nel totale isolamento, e subentrato alla necessità, allora urgente, ora grave ed attuale, di salvaguardare un’intera famiglia dalla minaccia alla propria esistenza.

Ringrazio chiunque mi abbia invitato alle proprie iniziative ma devo declinare al momento ogni invito, rimandando in seguito il mio impegno a continuare la mia indefessa testimonianza della lotta alla criminalità organizzata, che attuo quotidianamente nella mia esistenza.

                                                                                   Pino Masciari

Lì 26 febbraio 2008

 

Impegno quotidiano per Pino Masciari – compito numero uno – SOSPESO…. AL MOMENTO Comments

Impegno quotidiano per Pino Masciari – compito numero uno – SOSPESO…. AL MOMENTO

Clicca QUI per mandare quotidianamente una email all’On. Francesco Forgione per ricordare il suo impegno a seguire la situazione di Pino Masciari. Aggiungete la vostra firma.

 

Cosa possiamo fare attivamente per Pino Masciari Comments

Cosa possiamo fare attivamente per Pino Masciari

Avete visto il video della conferenza dell’On. Francesco Forgione? E’ stato molto disponibile al confronto, appassionato nelle disanime e si è impegnato a fare personalmente pressione istituzionale alle autorità che devono decretare la soluzione della situazione della famiglia Masciari (futuro, impiego e sicurezza).

Un nome di chi ha in mano questa situazione…? Su tutti: On. Marco Minniti.

Allora ognuno si senta partecipe nel ricordare quotidianamente all’On. Forgione questo suo impegno affinchè le parole vengano seguite da fatti incontrovertibili… sia mai che venga preso da altri mille impegni e se ne scordi.

 

"Gent. On. Francesco Forgione,

al Suo impegno preso all’Università di Torino il 21 febbraio 2008 di continuare a prendere a cuore la situazione di Pino Masciari perchè si attui la miglior soluzione per lui e la sua famiglia (impiego, futuro e sicurezza), faccio seguire a ruota il mio impegno di ricordarglielo quotidianamente così da avere un valido promemoria in mezzo ai tanti altri impegni che deve affrontare.

So che non è lei il diretto responsabile di questo atto politico ma è come me e molti altri corresponsabile nel stare vicino a Pino, Marisa, Francesco e Ottavia e non permettere altro abbandono nei loro confronti come fu in passato.

Lieto di attuare il mio impegno nei giorni futuri, rinnovandolo così facendo, colgo l’occasione per augurarle una buona giornata.

Distinti saluti"

Segue la firma.

Questo testo lo potete inviare all’On. Forgione dal suo blog, dove trovate un form apposito e gli indirizzi delle sue segreterie.

Passate parola ed ecco che avremo fatto qualcosa, ognuno di noi, per Pino Masciari e la sua famiglia.

….il prossimo promemoria sarà per l’On. Marco Minniti. Chi lo incontrasse in questi giorni in occasioni pubbliche si ricordi di porre una domanda su Pino Masciari. E siamo a due cose pratiche che possiamo fare per i Masciari.

Cosa fare per aiutare Pino – primo esempio Comments

Cosa fare per aiutare Pino – primo esempio

Avete visto il video della conferenza dell’On. Francesco Forgione? E’ stato molto disponibile al confronto, appassionato nelle disanime e si è impegnato a fare personalmente pressione istituzionale alle autorità che devono decretare la soluzione della situazione della famiglia Masciari (futuro, impiego e sicurezza).

Un nome di chi ha in mano questa situazione…? Su tutti: On. Marco Minniti.

Allora ognuno si senta partecipe nel ricordare quotidianamente all’On. Forgione questo suo impegno affinchè le parole vengano seguite da fatti incontrovertibili… sia mai che venga preso da altri mille impegni e se ne scordi.

 

"Gent. On. Francesco Forgione,

al Suo impegno preso all’Università di Torino il 21 febbraio 2008 di continuare a prendere a cuore la situazione di Pino Masciari perchè si attui la miglior soluzione per lui e la sua famiglia (impiego, futuro e sicurezza), faccio seguire a ruota il mio impegno di ricordarglielo quotidianamente così da avere un valido promemoria in mezzo ai tanti altri impegni che deve affrontare.

So che non è lei il diretto responsabile di questo atto politico ma è come me e molti altri corresponsabile nel stare vicino a Pino, Marisa, Francesco e Ottavia e non permettere altro abbandono nei loro confronti come fu in passato.

Lieto di attuare il mio impegno nei giorni futuri, rinnovandolo così facendo, colgo l’occasione per augurarle una buona giornata.

Distinti saluti"

Segue la firma.

Questo testo lo potete inviare all’On. Forgione dal suo blog, dove trovate un form apposito e gli indirizzi delle sue segreterie.

Passate parola ed ecco che avremo fatto qualcosa, ognuno di noi, per Pino Masciari e la sua famiglia.

….il prossimo promemoria sarà per l’On. Marco Minniti. Chi lo incontrasse in questi giorni in occasioni pubbliche si ricordi di porre una domanda su Pino Masciari. E siamo a due cose pratiche che possiamo fare per i Masciari.

 

Forgione: “Ci sono tutte le condizioni perchè la questione di Pino si risolva” Comments

Forgione: “Ci sono tutte le condizioni perchè la questione di Pino si risolva”

E’ terminata un’altra ordinaria giornata da amici di Pino Masciari,
alle 16 a Torino c’era una conferenza organizzata da Unilibera  con ospite  Francesco Forgione , Presidente  della Commissione Parlametare Antimafia.

Potevamo mancare?

Ovviamente no, e ogniuno di noi ha abbandonato il suo posto di lavoro per correre nella sala dell’università dove si teneva la conferenza con la nostra maglietta di ordinanza.

Forgione ci saluta amichevolmente (ci conosce per nome) e durante la conferenza parla della relazione appena approvata dalla commissione, che tratta proprio dell’ndrangheta, definendola una ”delle grandi Holding economico-criminali della globalizzazione” assomiglia sempre piu’ ad Al Qaeda condividendone una ”analogha struttura tentacolare priva di una direzione strategica ma caratterizzata da una sorta di intelligenza organica”

Parole nette: responsabilità politica nella composizione delle liste elettorali che richiama i partiti a fare scelte che estromettano personaggi discutibili, inquisiti o condannati, prima che arrivino le sentenze della magistratura che deve lavorare in modo indipendente e autonomo.

Necessità di ricostruire un’economia legale che dia un’alternativa ai territori che vivono grazie alle attività criminali.

Centralità della confisca e riutilizzo dei beni e dei patrimoni mafiosi.

Arriva il momento delle domande e guardacaso se ne alza una per porre l’attenzione su Pino (lo aveva già fatto in apertura Davide Mattiello).

Anche qui Forgione parla chiaro, "Ci sono tutte le condizioni perchè la questione di Pino si risolva" "Pino deve tornare a fare l’imprenditore", il passato governo aveva archiviato il suo caso mentre in questa legislatura è stato riaperto e si attende una conclusione positiva per Pino anche per mandare un messaggio chiaro si trova nella situazione di dover decidere se denunciare i sopprusi mafiosi o arrendersi all’assenza dello stato.

Forgione si è impegnato a fare pressione perchè la soluzione arrivi prima della scadenza del mandato di questo governo, non avendo responsabilità diretta nella decisione che spetta al ministero degli interni nella persona di Marco Minniti.

Come sempre staremo con il "fiato sul collo" di chi prende impegni soprattutto alla vigilia delle campagne elettorali.

Questa sera andremo a dormire con la stessa paura di aver ascoltato ancora una volta belle parole che non si tradurranno in fatti, e domani ci alzeremo con la stessa determinazione perchè vogliamo che la situazione di Pino si risolva immediatamente.

IL TEMPO E’ SCADUTO

 

Articolo su Pino Masciari dal Blog di Benny Calasanzio Comments

Articolo su Pino Masciari dal Blog di Benny Calasanzio

dal Blog di Benny Calasanzio

Io sono Pino Masciari

Ogni giorno, in media 200 persone leggono questo blog. Persone che non posso che ringraziare e rispettare. Ma oggi mi arrogo il diritto di regalarvi ad una persone speciale, senza chiedervelo, senza avvertirvi che quello che leggerete è un virus. Vi rubo un pezzo della vostra memoria per regalarlo a Pino Masciari. Pino è un uomo, ma anche un concetto, e secondo lui ogni persona in più che conosce la sua storia gli allunga la vita di un giorno. Si direbbe anche che ha doti poetiche, se non fosse che questa bella frase nasconde l’inferno. Pino Masciari oggi è un uomo che vive in località segreta, che quando va in giro per gli incontri con le scuole, con i giovani, lo fa con la scorta. Pino ha fatto condannare capi della N’drangheta, politici, giudici corrotti e consiglieri di Stato. Ma Pino ieri era solo un imprenditore, che a soli trentadue anni aveva appalti sparsi per l’Europa, per un giro di affari di centinaia di miliardi e con duecento dipendenti. Il padre era imprenditore, Pino era imprenditore. Ma un giorno, e so bene di cosa parla, gli chiesero dei contributi per gli amici in carcere. Pino però di amici in galera non ne aveva. Cominciarono col chiedergli il 3% sugli appalti e l’assunzione di persone vicine ai clan. Gente per bene gli N’dranghetisti, se pensate che invece il sistema politico-colluso gli chiedeva il 6%. Pino denuncia tutto dal primo minuto, nonostante le minacce, gli attentati e una fucilata a suo fratello. E allora cosa ci fa Pino in località segreta oggi? Semplice. Una notte lo Stato gli dice che il rischio per la sua vita è imminente e deve obbligatoriamente lasciare la Calabria perchè non si è in grado di garantire la sua incolumità. Lo deportano, in una notte. Io non sto qui a raccontarvi tutto quello che ha vissuto, ma avrei preferito non conoscere la storia di Pino Masciari, perchè vi do la mia parola che adesso ci penso ogni giorno, non riesco a dimenticare le sue parole, le parole di un uomo grande e grosso che chiede aiuto a bambini, ragazzi e anziani. Che ti lacera il cuore raccontandoti che i suoi bambini non sanno correre perchè sono cresciuti tra le mura domestiche, che un giorno, su una panchina, un amico del figlio continuava a chiedergli come si chiamasse di cognome e il bambino continuava a ripetere il nome. Non lo sapeva il cognome. Come faccio a vivere una vita spensierata io, sapendo che ogni mattina, quando esce di casa, potrebbe essere, l’ultima volta che lo fa? Perchè Pino nel paese in cui vive non ha scorta, non ha protezione. Tutti sanno chi è. Ma lo Stato gli ha categoricamente vietato di tornare in Calabria. Gli avevano anche vietato di andare alle udienze dei processi che grazie a lui si sono istruiti. E sapete che le dichiarazione non confermate in sede processuale equivalgono al nulla. Gli hanno revocato la protezione già una volta, poi lo hanno lasciato in Calabria, durante i giorni del processo, solo in una stanza d’albergo. Hanno giocato con un uomo che si è consegnato nelle mani di uno Stato indegno di accoglierlo, che da Pino dovrebbe trarre onore e non cercare in tutti i modi di seppellirlo mentre è ancora vivo. Se Pino Masciari si fosse piegato a quello che tutti fanno, pagare senza dignità, oggi sarebbe probabilmente uno tra gli imprenditori più ricchi della Calabria, con una bella moglie medico odontoiatra, e due figli che sono il suo ritratto. Oggi, per aver fatto quello che ogni italiano sarebbe tenuto a fare, vive in esilio, con i pochi euro che lo Stato gli passa, con il divieto di tornare a fare l’imprenditore e con la rabbia di chi sa di stare dalla parte giusta ma maledice questa Italia che va al contrario. Vi ho raccontato l’1% di quello che Pino ha vissuto e vive quotidianamente. Il suo sito è www.pinomasciari.org. Seguitelo, ha bisogno di tutti voi. E questo l’ho capito quando mi ha detto che è giusto commemorare e ricordare i caduti, coloro che sono morti perchè hanno fatto come lui, ma che non si deve aspettare che lo uccidano, per accorgersi di lui e poi innalzarlo ad eroe. Pino Masciari è vivo, stiamogli adesso vicini e non quando sarà troppo tardi.